Notte della Taranta, sarà Shablo il maestro concertatore del Concertone

Sarà Shablo il maestro concertatore dell’edizione numero 27 del Concertone finale della Notte della Taranta, in programma il 24 agosto a Melpignano

Quella con la notte della Taranta è una storia d’amore a ritmo di pizzica che dura da tempo. Edizione dopo edizione sul palco allestito all’ombra del Convento degli Agostiniani si sono alternati artisti locali e non, nomi e volti che hanno fatto conoscere la pizzica in tutto il mondo, stregando i presenti in piazza o gli spettatori incollati alla tv.

L’estate è alle porte, agosto non sembra più così lontano e sono tanti i turisti che scelgono di trascorrere le vacanze in Salento nella settimana del concertone di Melpignano, uno degli eventi più attesi in un cartellone ricco di appuntamenti da non perdere e che da maggio/giugno accompagna gli “stranieri” alla scoperta di una terra che ha tanto da offrire.

La tappa finale del Festival della Notte della Taranta è una delle serate da segnare in rosso sul calendario delle opportunità. Perché nel Salento dalle mille bellezze, la musica popolare è riuscita a imporsi, a conquistare tutti con il suo ritmo, le parole toccanti, le storie raccontate in quei brani trasmessi da generazione in generazione e diventati popolari. Così, in attesa della data in cui la magia andrà in scena, si pensa pezzo dopo pezzo all’evento che sarà, partendo dal maestro concertatore che dirigerà l’edizione numero 27. Il festival della cultura popolare sarà firmato, quest’anno, dal visionario produttore internazionale Shablo.

Lo ha annunciato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano nella conferenza stampa voluta per presentare il capitano del Concertone finale della Notte della Taranta, in programma il 24 agosto a Melpignano.

«Ci sono cose che solo la musica riesce a spiegare. La musica è un modo per leggere la realtà e descrivere i sentimenti, anche meglio delle parole. Ogni volta che la Taranta annuncia il suo programma– ha dichiarato il Governatore – mi chiedo cosa ne verrà fuori, sono emozionato e curioso di vedere questa edizione che parla alla “Generazione Taranta”, al pubblico che è cresciuto con questa manifestazione. Il maestro Shablo, originario dell’Argentina e permeato di cultura italiana, come noi ha la propensione a guardare le cose che ancora non conosciamo con apertura e simpatia. Quando si riempirà la piazza di Melpignano si accorgerà che il ritmo dei tamburi è il ritmo della battaglia di pace e giustizia che la Puglia vuole portare nel mondo. Gli rappresento la nostra gratitudine per aver accettato di trascorrere un periodo della sua vita dentro un evento che rappresenta l’identità culturale della Puglia intera».

Tema dell’edizione 2024 è Generazione Taranta, la narrazione musicale attraverso la scelta dei testi più amati dal 1998, anno di nascita della Notte più famosa d’Italia. Un Concertone che racconterà i giovani cresciuti con la Notte della Taranta. Una generazione che accetta le differenze culturali e promuove un ambiente sociale aperto al dialogo, all’inclusione, alla diversità. Immersa nel digitale e nelle sonorità del mondo Generazione Taranta ha inserito nelle playlist i brani della tradizione salentina rendendosi protagonista del cammino della Taranta.

Una Notte della Taranta

«La Notte della Taranta è un’esperienza che coinvolge una squadra grandissima di professionisti senza i quali non sarebbe diventata così unica in Europa. La sfida oggi è riuscire a coniugare la tradizione fondamentale da portare avanti nel tempo e l’urgenza di tramandare i valori della pizzica con quella che è la contaminazione dei nuovi generi e generazioni. Nel 2024 la musica deve riappropriarsi del suo ruolo di unione e di incontro, compito della Taranta è riportare questa tradizione in piazza non solo per ballare, ma per far innamorare i giovanissimi al valore delle radici. Sono nato in Argentina, vengo dal profondo sud e ho origini lucane e con la direzione del Concertone il cerchio si chiude. Sono sempre stato affascinato dal tarantismo e dal valore terapeutico della pizzica. Venendo dal mondo urban riconosco il valore della musica per molti giovani provenienti da situazioni sociali difficili. La Taranta è un rito che riporta ad un periodo senza tempo», ha dichiarato Shablo.

«La mia ricerca artistica contemplerà due mondi: quello profondamente tribale e quello visionario della contemporaneità. In un’epoca di omologazione della musica dove tutto è molto simile, andare a riscoprire le radici della musica popolare ed etnica del mondo mischiandole con le sonorità moderne significa proiettare questa musica nel futuro». Ecco perché ha scelto un giovanissimo direttore d’orchestra che mi affiancherà, Riccardo Zangirolami, collaboratore del maestro Morricone. “Avere lui, ha concluso il nuovo maestro concertatore, significa che affidiamo una tradizione millenaria alla nuova generazione di talenti”



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