‘In punta di piedi, senza incarichi né ruoli’. D’Autilia entra a far parte dell’UDC

L’on. Salvatore Ruggeri ufficializza l’ingresso nell’UDC di Damiano D’Autilia. ‘Non ho chiesto né incarichi, né ruoli – ha detto D’Autilia in conferenza – entro in punta di piedi. Non ho più condiviso il progetto politico del centrodestra’.

“Non ho più condiviso il progetto politico del centrodestra.  Non le ho mai mandate a dire a nessuno, pagando, oltretutto, per via della mia schiettezza. Oggi riparto da dove ho iniziato con grande soddisfazione”. Damiano D’Autilia entra a far parte dell’UDC e stamattina, davanti alla stampa locale, è intervenuto presso la sede provinciale del partito per spiegare a dovere le motivazioni che l’hanno portato a questa scelta. “Entro in punta di piedi – prosegue – ma consapevole di poter dare un grosso contributo grazie alla mia esperienza politica maturata negli anni. Non ho chiesto incarichi, né ruoli particolari, poiché penso che determinate posizioni vadano guadagnate col lavoro quotidiano. Credo che la politica debba recuperare la capacità di ascolto. Al primo posto, porterò avanti le battaglie in favore del territorio”.

Accanto a lui – oltre ai consiglieri comunali eletti a Palazzo Carafa, Marco Nuzzaci (peraltro proposto alla Vicepresidenza Regionale dell'ANCI) e Roberta De Donno, ed il consigliere provinciale Massimiliano Romano – l’on. Salvatore Ruggeri, che ha colto l’occasione per stilare un piccolo bilancio postumo alle elezioni amministrative 2017: “Siamo felici del risultato ottenuto, Lecce e provincia hanno ottenuto numeri importanti. L’UDC si attesta ad una percentuale del 10% circa. Restiamo coerenti alle nostre azioni, cresciamo giorno dopo giorno e si punta anche ad attrarre maggiormente il panorama giovanile. Per Damiano è il momento di chiudere una parentesi e aprirne un’altra, ma auspichiamo l’avvento di tanti altri ingressi”.

“Il civismo – prosegue Ruggeri – impera in questo momento storico, ma le liste civiche poi non riescono a soddisfare i bisogni dei cittadini. Noi invece continuiamo a sposare la causa popolarismo europeo, che a sua volta ci porta a rappresentare la gloriosa storia della Democrazia Cristiana, i cui valori in molti di noi non sono andati persi”.

“Occorre presentarci come persone per bene, la gente – conclude – ha bisogno di fidarsi della politica e, in ragione di ciò, attraverso il dialogo siamo aperti a tutti”.



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