Dipendenti Provinciali appesi ad un filo, appello a Emiliano:’Continuità ai servizi’

Provincia di Lecce, Assemblea dei lavoratori con le RSU delle Categorie della Funzione Pubblica di Cgil Cisl Uil e CSA:’Appesi a un filo i dipendenti della Provincia, Emiliano mantenga le promesse elettorali’.

Ormai appesi a un filo i dipendenti provinciali che operano nei “Servizi Sociali”, nelle “Politiche Culturali e Biblioteche”, nei “Centri per l’Impiego e Formazione Professionale”, nelle “Attività Produttive”, nel “Turismo e Agricoltura” e nello “Sport e Politiche Giovanili”. Funzioni, queste, non più di competenza provinciale. Motivazioni che hanno spinto la Rappresentanza Sindacale Unitaria (Categorie della Funzione Pubblica di Cgil Cisl Uil e CSA) a tenere un’assemblea dei lavoratori, stamattina, a Palazzo dei Celestini per discutere dell’applicazione della legge regionale n. 31/2015 sulla “Riforma del sistema di Governo Regionale e Territoriale”, nell’ambito del processo di riordino delle funzioni trasferite alle Regioni per effetto della “Legge Delrio”. Ha partecipato all’incontro anche il consigliere regionale Mario Pendinelli.
 
La normativa in materia di “funzioni non fondamentali” prevedeva che le regioni dovessero legiferare nel termine del 31 ottobre 2015. La Regione Puglia lo ha fatto ma, nel contenuto, rinviando il trasferimento delle funzioni “non fondamentali” al luglio 2016, sempre subordinando la quantificazione dei costi delle stesse all’emanazione di appositi DM.  Da Bari ci si era impegnati ad avviare la ricollocazione delle funzioni, dei servizi e del personale provinciale adibito alle funzioni “non fondamentali”, riservandosi di definire, con successivi atti, i criteri e le modalità per il trasferimento delle risorse finanziarie, umane e strumentali (così come sancito al comma 92 dell’art.1 della citata Legge Delrio, nonché dal Dpcm 26/09/2014). “Ma agli impegni verbali degli ultimi mesi non sono seguiti fatti concreti”, si legge nel documento unitario redatto al termine dei lavori.
 
Nel corso dell’ultimo Osservatorio Regionale venne annunciato il trasferimento alla Regione dei dipendenti provinciali delle biblioteche, musei e pinacoteche pugliesi (per un totale di 108 unità di personale) senza far seguire alcun atto formale. “La verità è che – prosegue il documento – la Regione Puglia non è riuscita a considerare l’applicazione della Legge Delrio neanche come un semplice compitino da svolgere, né, tanto meno, come un’opportunità per continuare a garantire alcuni importanti servizi ai cittadini pugliesi. Inoltre, risulta veramente inspiegabile il perché abbia invece riservato priorità al riordino di una funzione non propriamente di sua competenza, come la Polizia Provinciale, mediante l’istituzione della “Sezione Regionale di Vigilanza Ambientale”, tra l’altro senza confronto preventivo con le organizzazioni sindacali in sede di Osservatorio Regionale”.
 
È evidente – continuano – che i lavoratori si trovano stritolati tra l’immobilismo del Ministero e l’attendismo della Regione Puglia, nonché della stessa Provincia la quale trova più facile accusare i due soggetti citati piuttosto che esercitare un’attività propulsiva e di mediazione per trovare soluzioni possibili”. Inoltre, regna anche una forte incertezza nei lavoratori che sono stati inseriti nel novero delle cosiddette “funzioni fondamentali”. Persone che ad oggi, sia per i tagli lineari 2015-2018 imposti dalle Leggi di Stabilità 2015-2016, sia per le mancate risposte in termini di copertura delle funzioni ascrivibili al livello regionale, non hanno alcuna garanzia di copertura dei loro stipendi. Una sgradevole sensazione di impotenza nel personale interessato al processo di riordino, in quanto si sta diffondendo il timore che i servizi relativi alle funzioni non fondamentali possano essere, con un colpo di mano, “cassati”.
 
Al fine di far fronte a tale grave problematica, i sindacati stanno valutando l’ipotesi di sollecitare la Presidenza del Consiglio dei Ministri affinché nomini il commissario di cui al comma 767 dell’art. 1 della legge n. 208/2015 (Legge di stabilità 2016) che prevede che “Per le regioni che hanno adottato in via definitiva la Legge attuativa dell’accordo Stato-Regioni 11/09/2014, ma non hanno completato il trasferimento delle risorse, il commissario opera d’intesa con il Presidente della Regione, secondo le modalità previste dalla legge regionale”.
 
La R.S.U. della Provincia di Lecce, dunque, fa appello al Presidente Emiliano affinché, senza ulteriori indugi, sia urgentemente definito il processo di riforma avviato con la L. R. 31/2015, per dare ai cittadini pugliesi la continuità dei servizi e ai dipendenti delle Province le risposte che da troppo tempo attendono.
 
I lavoratori ricordano, inoltre, lo slogan elettorale del Presidente Emiliano: “Non tutti i politici sono uguali”. “Allora, lo dimostri con i fatti”, conclude la nota.



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