Gemelli Quarta, si è spento Sergio. Adesso Marco lotterà anche per lui

Uno dei due fratelli affetti dalla sindrome di Duchenne è morto nella giornata di ieri. Le sue condizioni erano peggiorate nel corso del tempo fino al triste epilogo. La comunità di Merine si stringe attorno alla famiglia Quarta che da sempre ha chiesto dignità.

Una vita fatta di tante sofferenze, ma anche di lotte, battaglie e grande determinazione. Adesso però un altro duro colpo per la famiglia Quarta di Merine, quella dei due gemelli affetti dalla sindrome di Duchenne che hanno fatto parlare e commuovere tutta Italia.
 
Una malattia ‘bastarda’ che ha costretto Sergio e Marco a una esistenza relegata sui loro letti, vicini, a darsi sostegno reciproco. Attorno a loro, anzi accanto a loro, l’affetto di tanta gente e la caparbietà di loro padre Antonio che negli anni si è battuto per chiedere ad alta voce la tutela dei diritti dei suoi figli: una vita dignitosa, questo ha sempre chiesto Antonio Quarta, in cui combattere la malattia con rispetto e con qualche pensiero in meno per la testa.
 
Adesso però ecco un colpo basso. Sergio, uno dei due gemelli, è morto nella giornata di ieri. Nel suo letto, e non poteva essere altrimenti. Non si è più svegliato dal sonno e il mattino seguente in casa Quarta ci si è accorti che qualcosa non andava: il cuore dell’uomo si era fermato per sempre.
 
Una triste notizia a poche ore dal Natale. La vita di Sergio, dura come poche altre, si è fermata dopo anni di battaglie contro la sua malattie, contro le crisi neurovegetative che lo hanno colpito nel tempo e che sono state anche oggetto di denunce da parte del padre. Poi le condizioni di salute sono peggiorate sempre più nel tempo, fino a raggiungere la situazione di irreversibilità nelle ultime settimane. Ieri Sergio si è arreso.
 
Resta adesso il vuoto in casa, con Marco, suo fratello, compagno di vita e di sofferenze fin da quando entrambi avevano dieci anni, che ora dovrà lottare anche per lui. La storia dei gemelli Quarta, dicevamo, aveva commosso l’Italia intera. Lettere, segni di affetto, gesti di solidarietà, visite di sostegno.
 
Resta il vuoto, si. Ma la famiglia Quarta non sarà mai da sola.



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