“200 euro lasciate dal parrucchiere, solo perché turista?”. L’amaro racconto di una donna in vacanza in Salento

190 euro per il colore, 10 per la piega, ma la donna non ci sta: “c’è chi si approfitta del turista. Non soprendiamoci poi se le presenze sono in calo”.

In questi giorni non si parla d’altro: il calo nei registri turistici in Salento è sulla bocca di tutti e tra accuse, scusanti e fatalità, in molti cercano una risposta alla domanda ‘perché questo calo per l’estate 2018?’. La risposta, naturalmente, noi non la sappiamo. La possiamo ipotizzare, supporre, ma di certo nessuno può avere una certezza matematica.

Questa storia che vi raccontiamo, tuttavia, offre uno spunto di riflessione non indifferente. Diciamo in partenza, così evitiamo fraintendimenti: la colpa delle poche presenze (rispetto agli altri anni) di visitatori nel tacco d’Italia non è ovviamente di un salone di parrucco del basso Salento, guai anche a generalizzare, ma è altrettanto certo che molti viaggiatori di passaggio dalle nostre parti restano affatto piacevolmente stupiti da alcuni esercenti.

Ed ecco il fattaccio odierno. Manuela è una donna di origini salentine, ma che ha trovato la dimensione della sua vita al nord, precisamente a Firenze, dove vive ormai da oltre 30 anni. Le piace, però, rinsaldare di tanto in tanto i suoi legami con le sue radici e per questo, spesso, torna a Lecce e provincia appena può permettersi qualche giorno di vacanza.

Anche quest’anno Manuela ha deciso di trascorrere qualche giorno qui, rincontrandosi con parte della sua famiglia. Sole, mare, caffè in ghiaccio. Finché non è arrivato il giorno della sistemata dal parrucchiere. Si sa, una donna ha sempre bisogno di una piega, di rifarsi talvolta il colore e una spuntatina.

Approfittando del suo soggiorno in Salento, la fiorentina d’adozione ha deciso di recarsi in un salone di un paese tra Gallipoli e Leuca, consigliata da una parente stretta. Manuela si è presentata dal parrucchiere, si è subito accorta dell’assenza del listino dei prezzi, ma ha deciso comunque di accomodarsi per chiedere un nuovo colore e la piega.

Il tempo al parrucchiere per una donna vola, e così, a lavoro ultimato, le è stato presentato il conto. 200 euro. 200, così ripartito: 190 euro per il colore, 10 per la piega. Manuela è rimasta sbalordita per qualche secondo, non aspettandosi proprio un conto così salato. Oramai doveva pagare, ma – oltre al danno – anche la beffa dell’assenza del POS per poter pagare con il bancomat.

Mano nel portafoglio, quindi, ha saldato il suo ‘debito’ e, con in tasca la ricevuta che alleghiamo a questo articolo, è tornata a casa. “È mai possibile una cosa del genere? Perché un listino così alto senza dirlo preventivamente al cliente?”, si chiede.

“So che il salone – ci spiega ancora – è particolarmente frequentato dalle signore del paese, ma forse questa volta, vedendo una turista di passaggio, qualcuno ha deciso di approfittarne”, commenta amaramente.

“Sono una donna del sud d’origine e vedere tutto questo mi fa riflettere: ora capisco perché molti decidono di non tornare più in Salento dopo una vacanza. Calcare la mano in questo modo non è affatto corretto”.

Che dire… noi ci associamo alle sue parole. Non è colpa del parrucchiere del basso Salento, lo ribadiamo, se i numeri oggi sono in calo. Ma la tendenza sembra ormai essere questa.



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