
Profonda preoccupazione nel settore calzaturiero salentino. La società ‘Sud Salento‘, con sede a Gagliano del Capo, nei giorni scorsi aveva avviato una procedura di licenziamento che coinvolge 120 dipendenti. La notizia getta un’ombra sul futuro di altrettante famiglie e il sindacato (Filctem Cgil Lecce, Femca CISL Lecce e Uiltec Uil Lecce) chiede all’ azienda un’ analisi più approfondita prima di prendere una decisione così impattante dal punto di vista sociale.
Un settore già in crisi
La decisione dell’azienda giunge in un momento particolarmente delicato per il settore tessile, abbigliamento e calzaturiero (TAC), già provato da un anno di cassa integrazione e da una crisi persistente, soprattutto nel comparto del montaggio di calzature.
Gucci e Pigini chiamati in causa
Un’aggravante, sottolineano i sindacati, è il legame quasi esclusivo della Sud Salento con il gruppo Kering, per il quale produce articoli a marchio Gucci. Le difficoltà di vendita di quest’ultimo marchio, note agli addetti ai lavori, pongono ulteriori interrogativi sulla tenuta dell’azienda.
Le organizzazioni sindacali ritengono che sia Gucci, in quanto marchio, sia Pigini, azienda che alimenta Sud Salento, abbiano la responsabilità di compiere un ulteriore sforzo per limitare il numero di licenziamenti. Un intervento, si legge nel comunicato, necessario per evitare la perdita di posti di lavoro in un territorio dove la ricollocazione professionale è estremamente difficile, se non impossibile.
Richiesta di negoziazione e rilancio
FILCTEM CGIL, FEMCA CISL e UILTEC UIL si dicono pronte a valutare attentamente l’accordo di licenziamento proposto dall’azienda, soprattutto alla luce dell’aumento della produzione e del lavoro straordinario svolto in questi giorni, secondo quanto riferito dai lavoratori.
L’obiettivo primario, spiegano i sindacati, è ridurre al minimo le unità in esubero e avviare un percorso di rilancio aziendale attraverso una vera negoziazione tra le parti. Solo così si potrà evitare di dover ricorrere a enti e istituzioni esterne, come la Task Force Regionale per l’Occupazione, per gestire una vertenza complessa.
La situazione rimane critica e richiede un impegno congiunto di azienda, sindacati e istituzioni per salvaguardare i posti di lavoro e il futuro di 120 famiglie.