Domani la ripresa delle scuole in Puglia. Lettera aperta a chi quotidianamente vive e respira nel mondo della scuola

Lettera aperta agli studenti che domani torneranno alle lezioni in regione di una docente, in un anno scolastico con molte incognite.

Ecco oramai ci siamo. Tutto è pronto. Domani le scuole pugliesi riapriranno nuovamente quei cancelli o quei portoni chiusi ai ragazzi per così tanto tempo e li riaccoglieranno nuovamente nel loro grembo. Quest’anno a traghettarci, però, non troveremo solo i libri, ma anche mascherina e gel disinfettante. Due nuovi compagni di viaggio, che avranno il compito di farci vivere questa ripartenza scolastica in sicurezza. Tanti sono stati i pensieri che nella nostra mente si sono avvicendati da quel 4 marzo. Tante le paure, tante le incertezze, tanti gli scoramenti. In questi mesi di buio il mio animo ha trovato riparo sotto la tiepida e accogliete ombra della lettura, o della scrittura e spero sia stato lo stesso per tutti quei ragazzi che in questi mesi hanno vissuto una miriade di sensazioni contrastanti.

Cari ragazzi ora più che mai è importante che da parte vostra vi sia la voglia e la pazienza di rispettare queste regole che oramai ci vengono imposte, consigliate o, semplicemente, dette costantemente.

Un anno ibrido. Sì, sarà senza ombra di dubbio uno degli anni più incerti della storia della scuola italiana. Tanti sono gli scenari che da qui a pochi mesi si potrebbero aprire e tante le ricadute sul mondo della scuola. Un’unica certezza però la scuola 2020/2021 ce l’ha. E qual è, vi starete chiedendo. Beh si tratta delle “Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica”.  Ironico, vero? La sorte ha voluto che proprio quest’anno venisse introdotto questo nuovo, ma poi non così tanto, insegnamento.

Correva l’anno 1958 e Aldo Moro, allora Ministro della Pubblica Istruzione, promosse l’introdurre nelle scuole dell’educazione civica. “La Scuola a buon diritto si pone come  coscienza  dei  valori spirituali da trasmettere e da promuovere,  tra  i  quali  acquistano rilievo quelli sociali, che essa  deve  accogliere  nel  suo  dominio culturale e critico”, nell’allegato al D.P.R. 585 del 1958 così si legge. Mi sono ritrovata spesso a rileggere o, semplicemente, a riflettere su queste poche righe, che nella mia mente hanno acquistato via via un peso sempre più grande.Oggi a circa sessantenni da quella visione politica, oggi ancora più che mai, oggi a poche ore dalla ripartenza in classe, sì proprio oggi, proprio oggi bisognerà far tesoro dell’insegnamento che da queste parole ci viene e spiegare ai nostri giovani come il rispetto di queste nuove norme anticovid dovrà essere per loro un diritto, ma anche un dovere. E riscoprire, o rispolverare, se così si può dire, quel valore sociale di cui parla Moro. Non so bene quale sensazione accompagnerà me domani, non so quale emozione trasparirà dal volto o, meglio, dagli occhi dei miei ragazzi.

Ho sempre creduto fortemente nella valenza educativa dell’esempio, non possiamo chiedere ai giovani di attenersi a determinate regole o valori se non siamo prima noi stessi a metterle in atto. Dunque ora più che mai dovremo, noi adulti, condurre i nostri ragazzi verso la giusta e corretta metabolizzazione delle prescrizioni. La gioia della riacquistata normalità non vi faccia, anzi, non ci faccia mai perdere di vista il rispetto per noi stessi e gli altri. Sappiate affrontare quest’anno dalla giusta prospettiva, non lasciatevi scoraggiare dalla distanza dal compagno o dall’uso della mascherina. Sappiate rispettare le indicazioni sempre, non solo all’interno della scuola, ma anche fuori dalla scuola. Tempo fa un ragazzo scherzando mi disse: “Prof ma noi siamo la storia”. Ed è proprio così, il momento storico che stiamo per vivere rimarrà impresso nei nostri occhi e nella nostra mente per sempre. Ciò tuttavia non ci faccia perdere la giusta direzione o la giusta prospettiva, avremo tempo, cari ragazzi, per riappropriarci della nostra vita ante coronavirus, ma per fare questo servirà l’impegno di tutti, nessuno escluso. Ho sempre creduto in voi ragazzi e continuerò sempre a farlo, siate forti e non lasciatevi abbattere dalla prima tempesta, tante saranno le prove che dovrete affrontare lungo il vostro cammino e l’importante sarà rialzarsi sempre, anche più forti di prima. Ora scappo, che la campanella domani suonerà anche per me!Buon anno responsabile a tutti noi!



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