​’Insultati per un ritardo, ma siamo pochi e non abbiamo l’ubiquità’. Il toccante sfogo di un Vigile del Fuoco

Sono costretti ad intervenire per risolvere situazioni che l’uomo stesso ha creato, ma a volte non è facile rispondere alle richieste di aiuto con puntualità, soprattutto con pochi uomini e mezzi. Lo sfogo di un Vigile del Fuoco insultato per essere arrivato in ritardo.

Mancano gli uomini, mancano i mezzi, mancano persino divise e attrezzature, ma mai il coraggio. Che sia un incidente, un incendio di piccole e grandi proporzioni o un gattino da salvare poco importa, i Vigili del Fuoco arrivano sempre per primi e non si tirano indietro se c’è da salvare una vita, anche a costo di mettere a rischio la propria.
  
Prima di essere ‘caschi rossi’, però, sono persone che, per conto e in nome dello Stato, fanno tutto quanto in loro potere per meritare il titolo con cui spesso sono soprannominati: sono chiamati «eroi», a volte anche «angeli» a seconda delle ‘situazioni’ che hanno affrontato, sempre in prima linea. La gente, tuttavia, spesso dimentica e i messaggi di orgoglio e solidarietà spariscono con la stessa velocità con cui vengono pronunciati. E i 'valorosi' tornano ad essere sconosciuti quando si spengono le luci dei riflettori.
  
Restano, invece, i problemi e le criticità che il corpo deve affrontare quotidianamente, soprattutto d’estate quando tocca fare i conti con l’emergenza incendi che riduce gli uomini allo stremo. Come se non bastasse, alle difficoltà si aggiungono anche gli ‘insulti’ dei cittadini che hanno chiesto aiuto, ma hanno dovuto aspettare l'arrivo dei soccorsi. Non sono rari, purtroppo, i casi in cui quell'aiuto 'cercato' arriva un po’ in ritardo a causa dei tanti, troppi interventi da gestire.
  
Emblematico, in questo caso, è lo uno sfogo di un vigile del fuoco che ha scritto alla nostra redazione, ma che giustamente vuole restare anonimo, in cui cerca di fare chiarezza: «La popolazione deve sapere – ci scrive – che il Comando dei Vigili del Fuoco di Lecce, opera su tutto il territorio salentino, vastissimo come ben sappiamo, soltanto con 5 squadre composte da 5 unità. Già dobbiamo operare in situazioni precarie, con mezzi fatiscenti e vecchi, alcuni con oltre 40 anni di vita e, allo stesso tempo, operare su zone vastissime interessate da più incendi in diversi punti distanti tra loro. Purtroppo, se le squadre sono interessate già nell'estinzione di un incendio, capite bene che non abbiamo il potere di sdoppiarci per poter correre dove viene richiesto il nostro aiuto».
  
Si rivolge direttamente ai cittadini, il Vigile del Fuoco per chiedere che siano più ‘tolleranti’. «Capisco la vostra esasperazione – scrive –  quando dopo ben due ore dalla vostra richiesta d'intervento noi arriviamo sul posto ma dovete anche capire che quando ci vedete arrivare non stiamo certo venendo dal bar e né tantomeno stavamo a grattarci la pancia in caserma, ma eravamo a soccorrere altre persone e altre zone che avevano bisogno del nostro intervento».
  
Un episodio in particolare lo ha particolarmente colpito tanto da spingerlo a prendere carta e penna e ‘sfogarsi’ con i media: quando la squadra intervenuta è stata accolta dal cittadino con insulti di ogni tipo condite anche da bestemmie. Un turpiloquio che non è andato particolarmente giù a chi aveva alle spalle una intensa giornata lavorativa: «Credetemi, non è tanto bello ricevere questo trattamento perché dovete sapere che noi per 12 ore consecutive, senza fermarci, senza mangiare e bere, interveniamo il prima possibile su situazioni che l'uomo stesso ha creato, poiché se a suo tempo ogni cittadino avesse pulito le sue terre o comunque le sue proprietà, il grosso dell'incendi si sarebbe potuto evitare».
  
Non manca una frecciatina alle amministrazioni locali, ree di non essere intervenute affinché «ognuno facesse il suo dovere di cittadino». «Non voglio condannare nessuno – prosegue – poiché la nostra è una deformazione culturale in quanto rimandiamo le cose al momento che poi diventa irreparabile il danno».
  
Poi l’appello: «Vi chiedo, da Vigile del Fuoco che ama il suo lavoro, quando vedete arrivare una squadra, pur se in ritardo, al posto di riempirci d'insulti e minacce, cercate di rendervi utili collaborando con noi, fornendoci informazioni necessarie per accedere nei terreni oppure indicarci i punti di maggiore interesse ove dovremmo intervenire per primo in modo da scongiurare danni più gravi, di tutto questo Ve ne saremmo soltanto grati!!! E poi, il gesto di offrirci qualche bottiglia d'acqua fresca per dissetarci, in situazioni di giornate afose, è la cosa più bella e gradita che possiamo ricevere in momenti dove lo stato e la nostra amministrazione ci lascia soli e senza risorse per combattere ciò che è causa della nostra incuria: gli incendi estivi di boschi e sterpaglie».