​LecceNews24.it incontra i protagonisti di OFFF 2016, il cinema per il territorio

Le nostre interviste ai protagonisti, durante la serata finale di domenica 18 settembre, del Film Fund Festival di Otranto, la manifestazione che nell’edizione 2016 ha dato risalto alla cultura dei territori con la cinematografia del Mediterraneo.

La prima parola spetta di diritto al sindaco Luciano Cariddi che con la sua amministrazione ha voluto e organizzato l’ottava edizione dell’ Otranto Film Fund Festival.

OFFF un Festival del cinema  che esalta l’importanza della cultura per il territorio e dei territori per la cultura. Quanto conta un evento di questa portata per Otranto?

'Tra le iniziative che il comune ha inteso far nascere in questi anni e che raffigurano quella visione nuova di città che ambisce ad essere un punto di riferimento culturale, la rassegna di  OFFF costituisce un progetto fortemente voluto dalla mia amministrazione e che grazie alla magica arte del cinema ha esaltato la nostra storia e fatto comprendere le tante realtà territoriali che ci circondano.  A mio modesto parere, il cinema scegliendo Otranto anche per i numerosissimi set cinematografici, ha dato un importante aiuto alla diffusione dell’immagine della nostra città nel mondo.'

Quest’anno il Castello ha ospitato la mostra fotografica di Steve McCurry. Una Otranto più snob o più culturale nel futuro?

'Snob sicuramente no. Se si considerano i 60.000 visitatori paganti che finora sono stati registrati si intuisce la popolarità di questo evento che è inserito in un progetto più ampio che è quello dell’investimento culturale che abbiamo voluto fare in questi anni per i turisti ma anche e soprattutto per la nostra comunità. Recuperare il piano alto del Castello, raccontare la Grotta dei Cervi che non è accessibile, aprire al pubblico il circuito, molto suggestivo e da visitare assolutamente, dei sotterranei del Castello, il recupero del faro di Punta Palascìa e della Torre Matta, il Museo Carmelo Bene rappresentano un investimento culturale che ha guardato al patrimonio storico-architettonico e naturalistico-ambientale.'

Un faro nel  Mediterraneo, Otranto è quindi il riferimento per tante culture?

'La storia e la geografia ci consegnano una  cultura fatta di scambi commerciali, confronti religiosi ma anche di grande sensibilità quando si è trattato di dare un abbraccio a chi ne ha avuto bisogno.  Otranto è stata e resterà sempre un riferimento culturale importante per tutto il Mediterraneo.'

A Luciano Schito, direttore di OFFF abbiamo chiesto: Quanto può fare il cinema per il nostro territorio e il territorio per il cinema?

'In questo momento è importante il segnale che arriva dalle produzioni cinematografiche capaci di affrontare tematiche sociali per sensibilizzare il territorio ma anche per consegnare a chi non ci conosce l’immagine dell’anima autentica della nostra terra. Di contro, il territorio con le sue istituzioni, come nel nostro caso Apulia Film Commission, aiuta un’industria creativa che sta producendo sempre più un indotto economico  e che favorisce un tipo di turismo più sensibile e consapevole dei luoghi.'

Ad Alessandro Valenti, regista del cortometraggio Babbo Natale, un corto che affronta con delicatezza la questione dei profughi che sbarcano sulle nostre coste, chiediamo qual è il potere del cinema e cosa significa  fare cinema nel Salento?

'La forza comunicativa del cinema è fondamentale per mutare le coscienze su problematiche sociali importanti e la presenza di contenitori come OFFF consentono di far vedere una cinematografia che difficilmente avrebbe visibilità ma che aiuta a diffondere l’immagine positiva di un territorio sul quale vale la pena investire.'

All’attore Yannis Kokiasmenos, protagonista del film greco SMAC, vincitore del Premio Unisalento, chiediamo cosa ha dire il cinema greco in questo momento storico.

'Il cinema greco ha raggiunto, in questi anni, finalmente quella autonomia che ci consente di essere liberi di pensare e di progettare un film senza dover appartenere ad una categorizzazione che ha purtroppo mortificato il nostro cinema per decenni. Un nuovo corso che i Festival come questo aiutano a promuovere'.

L’ultima domanda è per Luca Lionello, componente della giuria di OFFF e figlio del Grande Oreste Lionello. A lui chiediamo: può bastare un Festival per tradurre l’idea di un cinema che cambia il mondo?

'La nave del cinema del Mediterraneo ha un porto importante nel Salento ed è OFFF. Un porto dove la gente arriva, si mescola ed accade una magia che, con la pioggia o con il sole, consente di scoprire un mondo nuovo, nuovi linguaggi  ed un cinema differente. Tutto questo, inevitabilmente porta alla riflessione su ciò che siamo e sui nostri più intimi conflitti ideologici.'

di Tiziana PROTOPAPA



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