​Puglia o Puglie? Quando una vocale fa la differenza

Si sta svolgendo a Museo Sigismondo Castromediano, il workshop «Verso una nuova dimensione territoriale della Regione Puglie» organizzato da Università del Salento, Società Geografica Italiana e Provincia di Lecce

Un workshop per ridisegnare una nuova dimensione territoriale della Puglia alla luce della riforma Delrio, delle abolizioni delle province e soprattutto della istituzione delle nuove città metropolitana.
Lo hanno organizzato Università del Salento, Provincia di Lecce e soprattutto la Società Geografica Italiana.

Tanti i partecipanti che si susseguiranno nella giornata di oggi: dopo i saluti del rettore Vincenzo Zara e del presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone, ha presieduto e introdotto il dibattito Pier Luigi Portaluri. Poi  è stata la volta di Sergio Conti, presidente della Società Geografica Italiana, Ugo Baldini di Caire Urbanistica, Anna Lucia De Nitto, Stefano De Rubertis e Anna Trono dell’Università del Salento, Tommaso Farenga, esperto di pianificazione e direttore scientifico di Ambiente&Ambienti, Loredana Capone, assessore regionale della Puglia alle Attività Produttive e Luigi Mazzei nella doppia veste di consigliere regionale e direttore dell’Osservatorio Urbanistico Teknè.

Ridisegnare il mosaico territoriale italiano è l’obiettivo della Società Geografica Italiana (NGS),ente che promuove il progresso delle conoscenze geografiche,la ricerca e la loro divulgazione. In data odierna,presso il Museo Provinciale Sigismondo Castromediano di Lecce si è tenuto un convegno in cui i rappresentanti della NGS hanno esposto i risultati dei loro studi riguardo alle ipotesi di riordino territoriale dell’Italia in vista di un riordino territoriale locale.

La proposta di ridisegno del territorio è un’iniziativa di grande importanza già attuata in molte città italiane alle quali oggi si è aggiunta anche la città di Lecce.
Si intravedono nuove opportunità per la regione Puglia ai fini di una più efficiente gestione del territorio.

La Regione è stata coinvolta nella realizzazione di progetti per garantire uno sviluppo economico,sociale e culturale. Il lavoro della NGS ha avuto inizio nel luglio dello scorso anno con l’obiettivo di eliminare 110 enti tra regioni e province italiane per accorpare le province e spezzettare le regioni avvicinando i territori i cittadini. La finalità del progetto è quella di rendere le regioni italiane sistemi tra loro connessi e ben collegati al proprio interno per unire la dimensione economica a tutti gli altri processi culturali e sociali. In effetti, manca in Italia una coerente organizzazione territoriale soprattutto dal punto di vista economico.
Il progetto ha come obiettivo ridefinire i confini amministrativi; bisogna, quindi, partire dai comuni e dai loro sistemi locali per poi estendere il progetto a livello regionale e infine nazionale. In questo modo l’Italia avrebbe modo di integrarsi meglio nell’Europa.

La paura di tanti è che la scomparsa delle vecchie provincie comporti una perdita secca di rappresentanza, un vuoto che l’istituzione territoriale regionale non può colmare. E poi la nascita delle città metropolitane, con le loro grandi possibilità di attingere fondi e risorse fa temere che le altre città diventino sempre più periferia di un centro lontano.
Perché allora non seguire la proposta della Società Geografica Italiana che ridisegna il sistema territoriale nazionale con istituzione di nuove regioni più piccole ma a dimensione di cittadino?

I rischi sono tanti e il dibattito è appena iniziato. Nel pomeriggio interverranno al workshop moderato da Antonio Rizzo della Provincia di Lecce, Fabio Pollice di Unisalento, Paolo Pagliaro, presidente del Movimento Regione Salento e organizzatore del Tavolo Tecnico presso il Ministero degli Affari Regionali, e i sindaci di Lecce, Taranto e Brindisi Paolo Perrone, Ippazio Stefano e Mimmo Consales.
Sempre nella giornata di oggi il consigliere regionale Luigi Mazzei ha ricordato che stanno scadendo i termini per l’impugnazione dinanzi alla Corte Costituzionale del decreto Delrio, un decreto che a detta dell’esponente di Forza Italia è macchiato dalla gravissima colpa dell’incostituzionalità, oltre ad offrire la sponda alla creazione di una maggiore disparità tra la città metropolitana di bari ed il resto del territorio pugliese e salentino in modo particolare.

Questo è quanto si legge nella missiva di Mazzei a Vendola:
Carissimi,
sottopongo alla Vostra attenzione la prossima scadenza dei termini per l’impugnazione dinanzi alla Corte Costituzionale della Legge in oggetto, prevista per il 6 giugno p.v., rammentando che in Consiglio Regionale giace dal 15 aprile 2014 un apposito Ordine del Giorno sottoscritto da undici Consiglieri Regionali fino ad oggi mai discusso.
L’Ordine del Giorno sopra richiamato contiene cinque punti di criticità rilevati nella Riforma “Del Rio”, che dovrebbero costituire la base essenziale del ricorso alla Corte Costituzionale.
Ma più in generale mi sento di affermare che non è nella periferia dei piccoli comuni né in quella delle province, che hanno rappresentato il volano dello sviluppo dei territori, che si annidano gli sprechi e gli sperperi della politica. Anzi, tutt’altro. Lì alberga il sacrificio, l’impegno, la dedizione disinteressata al bene comune. Le parole in libertà contro i consiglieri provinciali espresse da membri del nuovo esecutivo e dell’attuale maggioranza parlamentare sono prive di verità storica perché si tratta di uomini e donne che si spendono nelle loro città e nei loroalità di autentiche sentinelle dei cittadini, spesso fungendo da ammortizzatori istituzionali se non sociali.
Pertanto, chiedo al Presidente della Giunta Regionale di valutare l’opportunità di impugnare la Legge n. 56/2014 dinanzi alla Corte Costituzionale. Nel contempo, invito il Presidente del Consiglio, nel caso in cui il Presidente della Giunta non dovesse procedere nel senso richiesto, di sottoporre all’approvazione del Consiglio Regionale l’Ordine del Giorno in questione entro il 6 giugno 2014, data ultima per l’impugnazione della Legge in oggetto.”
 
Eleonora Romano
Rebecca Romano
Serena Rizzo



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