​Strage Nizza, un complice del killer vivrebbe in Puglia. Roberti ‘a noi non risulta’

Un complice dell’attentatore di Nizza vivrebbe in Puglia. Lo ha ha riferito, a quanto si apprende, il ministro dell’Interno Angelino Alfano. Il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Franco Roberti ‘ a noi, non risulta’

Le indagini sull’attentato terroristico che ha colpito Nizza, la Francia e il mondo intero conducono anche in Puglia dove risiederebbe uno dei presunti complici di Mohamed Lahouaiej Bouhlel.  Insomma, chi avrebbe aiutato in qualche modo l’attentatore franco-tunisino che a bordo di un camion ha falciato la folla sulla Promenade des Anglais, procedendo a zig-zag per colpire quante più persone possibile, si nasconderebbe proprio nella nostra regione. Lo avrebbe detto il ministro dell’Interno Angelino Alfano durante l’incontro a Palazzo Chigi con i capigruppo dei partiti di maggioranza e opposizione. Una circostanza smentita a ilfattoquotidiano.it dal procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Franco Roberti che secco ha risposto «A noi non risulta, il che può essere ricondotto o a una informazione non esatta che ha ricevuto il ministro, oppure a un difetto di circolazione delle informazioni all’interno delle istituzioni, e questo sarebbe grave».
 
Su impulso della magistratura francese che ha segnalato i “contatti sospetti”, gli agenti della Digos della Questura di Bari stanno compiendo tutti gli accertamenti del caso su alcuni cittadini di nazionalità tunisina che sarebbero entrati, nelle scorse settimane, in contatto con Bouhlel che nella sua folle corsa ha provocato la morte di più di ottanta persone, tra cui dieci bambini.  
 
Sulle verifiche – che sono ancora in corso – gli investigatori baresi mantengono il massimo riserbo. A coordinarle è il neo nominato procuratore aggiunto Roberto Rossi, magistrato Antimafia, il quale negli ultimi mesi ha aperto diversi fascicoli d'inchiesta proprio sui passaggi sospetti dal porto di Bari e sul ruolo del capoluogo pugliese come base logistica per supporto a foreign fighters.
 
Intanto proseguono le indagini per chiarire i tanti, troppi punti oscuri di questa vicenda. Da quando è arrivata la rivendicazione da parte dell’Isis, il carnefice di Nizza è diventato «un soldato dello stato islamico». Una marionetta senza fili che in 36 ore ha studiato a tavolino una strage.  



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