Acceleratore lineare al Fazzi, ci siamo quasi

Parte la gara d’appalto per fornire il nosocomio leccese di una importante tecnologia che consentirà di trattare i tumori con uno strumento della tecnica medica più avanzata. Due le ditte partecipanti.

Una tecnologia importante, importantissima per la cura dei tumori a Lecce e nel Salento. È finalmente partita la procedura negoziata per l’acquisto dell’ acceleratore lineare di ultima generazione al “Vito Fazzi”.

A dare fondatezza alla notizia è l’associazione Salute Salento che riporta che la delibera è la n. 2002 del 18 novembre ed è stata firmata  dal direttore generale della Asl di Lecce, Valdo Mellone.

Trattare i tumori con fasci di radiazioni super-guidate che non compromettono i tessuti circostanti è ormai fondamentale per garantire cure immediate e, se vogliamo, efficaci.

Le ditte in gara, che entro il 16 ottobre scorso hanno manifestato interesse alla fornitura del Linac (l’acceleratore lineare) sono due:  la Elekta Spa e la  Varian Medical Systems.

Entrambe dovranno fornire, al prezzo più basso, l’acceleratore lineare dalle caratteristiche “minimali” richieste dall’azienda leccese nella lettera di invito. L’offerta non può superare la cifra di 2 milioni e 700 mila euro, Iva compresa.

Salute Salento parla di un appalto misto e articolato: per fornitura del Linac 2,3 milioni di euro, iva compresa; per lavori complementari: opere edili 180mila euro  – opere di adeguamento 130mila euro – spese generali 70mila euro – oneri per la sicurezza 20mila euro.

Il finanziamento è per l’ acquisto di un Linac di ultima generazione Multi-energy, Top Level che permetterà di incrementare le prestazioni erogate, innovando e migliorando gli standard qualitativi delle prestazioni.

Come vuole la Normativa, soltanto allo scadere del termine di presentazione delle offerte e dopo l’apertura delle buste, verrà nominata una commissione di gara per la valutazione della congruità delle offerte stesse.

Nel corso della gara, a seguito di accertamenti, sono stati riscontrati  rischi da interferenza nell’esecuzione dell’appalto e, quindi, come da procedura si è provveduto alla redazione del Duvri, il documento unico di valutazione dei rischi da interferenza.

Ora si attendono le “lungaggini” della burocrazia e i pazienti sperano.



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