Accordo MPS. Fisac Cgil «Le ragioni del no»

Si è¨ conclusa la trattativa relativa alla cessione di ramo d’azienda con la quale 1.066 lavoratori della Banca Monte dei Paschi di Siena.

Dal prossimo 1 gennaio 2014, i 1066 dipendenti del gruppo Mps, tra Siena, Firenze, Mantova, Padova, Abbiategrasso, Lecce e Roma entreranno nella nuova società Fruendo.  Fisac Cgil «pesanti conseguenze sui 181 lavoratori della provincia di Lecce».

Nella notte del 20 dicembre si è conclusa la trattativa relativa alla cessione di ramo d'azienda con la quale 1.066 lavoratori (di cui 181 su Lecce) della Banca MPS, con decorrenza dal 1° gennaio 2014 confluiranno nella nuova società Fruendo srl, con sede legale a Firenze. La Fisac Cgil ha ritenuto di non sottoscrivere un accordo che come si legge nella nota stampa «avrebbe limitato i diritti individuali dei lavoratori, attraverso una premessa che diventava parte integrante dell'accordo, affermando la preesistenza di un ramo aziendale dotato di autonomia funzionale». «Si tratta – continua la nota- di un accordo che smantella totalmente l'area contrattuale, nel momento in cui, sempre in premessa, esprime un giudizio positivo sulle esternalizzazioni, quale strumento di riduzione dei costi, a fronte di una proposta alternativa della Fisac Cgil. Le nostre proposte sono andate nella direzione di rendere esigibili ed effettive le garanzie per i lavoratori e le lavoratrici interessati dal passaggio in caso di ristrutturazione/riorganizzazione, crisi aziendale, ulteriori esternalizzazioni a terzi, recesso della commessa da parte della Banca Monte dei Paschi di Siena. Nello specifico abbiamo richiesto che nei casi di cui sopra la Banca si obbligasse, dopo aver esperito tutti i passaggi previsti dall’art. 20 del CCNL (fondo, solidarietà, part-time obbligatorio, etc) a garantire il rientro dei lavoratori interessati nella Banca MPS».

«Un ulteriore motivo per cui si è deciso, da parte della Fisac Cgil, di non sottoscrivere l'accordo è stato rappresentato – prosegue il comunicato – dalla mancanza di disponibilità, da parte dell'Azienda, di confermare, come progetto industriale, il mantenimento dei Poli per tutta la durata della commessa, limitandosi, l'accordo in questione, a prevedere il mantenimento degli stessi nei primi tre anni. Questa condizione influirà pesantemente su territorio della provincia di Lecce che vede interessati 181 lavoratori e lavoratrici con le loro famiglie. Per questo motivo la Cgil e la Fisac Cgil di Lecce, condividendo tutte le ragioni della mancata firma, coerente con un percorso portato avanti dalla nostra Organizzazione, per oltre un anno, continueranno ad essere al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici a difesa dei loro diritti, mettendo in campo tutte le azioni possibili per non vedere ancora una volta penalizzato questo territorio». 



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