‘Emergenza covid finita, vogliamo l’acqua benedetta nelle acquasantiere’, la richiesta al Vescovo di Lecce

Il Pronto Soccorso dei Poveri lancia dalla sua pagina facebook un appello all’Arcivescovo metropolita di Lecce, Mons. Michele Seccia

‘L’emergenza covid è finita. Rivogliamo l’acqua benedetta nelle acquasantiere delle nostre chiese. È giusto riprendere questa antica tradizione cristiana!”

Il Pronto Soccorso dei Poveri lancia dalla sua pagina facebook un appello all’arcivescovo metropolita di Lecce, Mons. Michele Seccia. La richiesta è ben precisa: tornare a segnarsi la fronte con il segno della croce dopo aver intinto la mano nell’acquasantiera posizionata all’ingresso di ogni chiesa. L’emergenza covid aveva consigliato di mettere da parte questa tradizione, proprio per evitare il rischio di contagio. Passata l’emergenza e reso il virus endemico (in buona sostanza ci conviviamo senza correre grandi rischi) ecco che c’è chi vorrebbe ritornare alle antiche abitudini.

‘Eccellenza, come Lei ben sa – scrive il presidente Tommaso Prima – il segno dell’acqua benedetta fa parte della liturgia della Chiesa antica e contemporaneamente, oltre a fare parte di numerosi e importanti riti cristiani’.

In realtà anche prima del Covid in molti invitavano a non intingere la mano nelle acquasantiere, ritenute ricettacolo di germi e batteri. Famosi gli strali di un grande storico dell’arte leccese che arringava i suoi studenti ad evitarne l’uso. Ma si sa le tradizioni sono difficili da estirpare. Al Vescovo di Lecce la risposta…



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