Addio a Rocco Aprile, un monumento della cultura salentina

èˆ morto all’età di 84 anni il professor Rocco Aprile, storico e scrittore calimerese, che ha segnato da protagonista il solco di una tradizione culturale e letteraria di altissimo valore che merita di essere ricordata

Nel 2006 la sua Calimera gli conferì il Premio Teknè, oggi tutti lo ricordano come uno dei più autorevoli testimoni della storia e della cultura del Salento. Grande partecipazione e commozione ai suoi funerali celebrati nel pomeriggio di oggi

Ad agosto avrebbe compiuto 85 anni, un’età significativa per poter lasciare dietro di sé tanti ricordi e davanti a sé una preziosa eredità. Rocco Aprile è morto l’altro giorno nella sua casa di Calimera e la sua scomparsa ha suscitato una forte commozione in paese e non solo.

Insegnante di lettere, maestro di latino e greco, scrittore, poeta, romanziere composto e raffinato, Rocco Aprile era conosciuto da tutti per la sua umanità, il suo stile, i modi garbati con cui fotografava nei suoi racconti il Salento. Terra amara, diceva Aprile, selvaggia, segnata da incredibili contraddizioni, perfino sfortunata in certi tempi; tempi per i quali non si dovrebbe nutrire nostalgia. Non ci sarebbe da essere nostalgici della mancanza d’acqua o d’altro, quando i beni più preziosi scarseggiavano o erano quasi irreperibili. Era il tempo in cui era difficile anche studiare, crescere nell’educazione e nella cultura, affermare la propria identità finanche linguistica.

Rocco Aprile nato e cresciuto in un centro della Grecìa salentina era un ellenofono a tutto tondo, dinanzi alla sua casa in questi giorni si possono osservare manifesti di morte scritti in griko, la lingua della sua infanzia, della sua giovinezza, della sua vita. Del Griko Aprile aveva fatto un vessillo. Il griko, Calimera, ma soprattutto la Grecia, paese amato e vissuto da Aprile a lungo, attratto com’era da ciò che restava della civiltà che aveva costruito e fatto grande il Mediterraneo e l’Europa, principalmente l’Italia e il Sud.

Rocco Aprile aveva fatto della terra greca la sua seconda casa. Era lì che si recava, portandosi dietro la sua numerosa famiglia: la moglie Tina, i figli Marcello, Roberto e Giorgio e le figlie Raffaella e Alessandra. Oggi di lui resta il ricordo di tutti coloro che lo hanno conosciuto. Nessuno ha fatto mancare la propria vicinanza ai familiari che ne piangono l’assenza.

Anche l’Osservatorio Urbanistico provinciale Teknè si lega alle tante illustri personalità e associazioni che lo hanno ricordato in queste ore; nel 2006, infatti, al professore fu assegnato il Premio Teknè Città di Calimera per la sezione Grecìa salentina, un modo come un altro per esprimere la gratitudine di una comunità intera ad uno dei suoi figli maggiori.