Il problema delle marine pare non appartenere solo al Comune di Lecce, ma anche altri abitanti e turisti di altre località della provincia salentina lamentano situazioni di degrado e disagio in molte altre zone costiere.
Un esempio è quello di Sant’Isidoro, marina di Nardò, che a detta di molti segnalatori riversa in pessime condizioni.
Le lamentele sono giunte anche all’Adoc di Lecce, l’Associazione per la difesa e l'orientamento dei Consumatori, che direttamente ha effettuato alcuni sopralluoghi tra le aree incriminate.
‘In particolare – scrivono dall’Adoc – l'impressione generale arrivando nella marina è di totale caos e di disordine: il traffico scorre con difficoltà, attraverso le bancarelle del mercato domenicale collocate alla rinfusa ai margini di una piccola pinetina all'ingresso del centro abitato.
E oltre all’inquinamento acustico e atmosferico generato dal traffico, non vi sono le minime condizioni di sicurezza e, spesso in assenza di marciapiedi, gli acquirenti e le auto convivono a fatica, tra clacson e rischi di investimento’.
La situazione, però, si aggrava se si allarga lo sguardo verso la zona che ospita la sede della Proloco e il Pronto Soccorso, ‘dove si vedono polverosi terreni non curati, con erbaccia che fa da cornice a rifiuti di ogni genere. Quando c'è un po' di vento nuvole di polvere si alzano come se si fosse in una savana’, continuano dall’Associazione leccese.
Vi sono poi pecche di carattere organizzativo che possono mettere a repentaglio la vita dei visitatori, ‘con il parcheggio delle auto di fronte al mare governato dal caos, poiché non essendoci delimitazioni o segnaletica orizzontale, spesso avviene direttamente sulla scogliera. I percorsi pedonali non esistono e la gente cammina pericolosamente tra le auto in manovra’, lamentano ancora dall’Adoc.
E ancora ‘una vasta area di sosta abusiva di camper si è ormai consolidata ed è occupata da decine e decine di camper disposti a caso, privi di qualsiasi servizio essenziale’.
Un appello dunque accorato all’Amministrazione comunale di Nardò, considerato che da molti cittadini della marina si prospetta l’ipotesi di un referendum sul passaggio di consegne sotto l’egida di un altro Comune e che forse metterebbe l’incantevole località marina in condizioni migliori, esperimento già eseguito nel 2012 con la marina di Casalabate.
‘E' una riflessione e un sollecito pressante che offriamo agli amministratori locali, anche perché il Salento non è solo quello da cartolina, che tanto sbandieriamo all'estero, ma anche quello purtroppo vissuto quotidianamente da residenti e turisti che quotidianamente subiscono la mortificante sensazione di sentirsi abbandonati a se stessi’, conclude il comunicato dell’Adoc.
Giulio Serafino