Tentata aggressione alla sindaca di Specchia. La prima cittadina: ‘Dovrò guardarmi alle spalle, ho paura’

l sindaco di Specchia ha rischiato l’aggressione da un cittadino che non voleva rimuovere i rifiuti ingombranti posizionati vicino all’uscio di casa.

Ancora una volta un episodio di intollerabile violenza nei confronti di un sindaco salentino, un tentativo fortunatamente minacciato e non consumato ma ugualmente deprecabile. Ad esserne vittima la prima cittadina di Specchia, Anna Laura Remigi che in settimana ha rischiato di essere aggredita da un suo concittadino che si è recato in Municipio con le peggiori intenzioni, anche se è stato fermato a pochi passi dall’uscio della porta dietro la quale stava lavorando la Sindaca grazie al pronto intervento di alcuni dipendenti comunali.

‘Ho paura, d’ora in avanti dovrò guardarmi alle spalle’, scrive in un post la prima cittadina di Specchia, colpevole di aver mandato i vigili urbani presso il domicilio di un uomo già noto alle Forze dell’Ordine per chiedergli di rimuovere i rifiuti ingombranti che erano stati accatastati fuori dalla porta di casa e che oltre a deturpare il decoro urbano erano anche di impedimento alla circolazione. La richiesta non è piaciuta all’uomo che, su tutte le furie, si è diretto a Palazzo di Città minacciando, a quanto raccontano i testimoni, di farla pagare cara al sindaco per il fastidioso affronto subito. Solo la prontezza di alcuni dipendenti comunali ha evitato il peggio.

Ma la vicenda non si chiude qui. La sindaca Remigi oltre a vivere momenti di tensione e di paura avrebbe deciso di denunciare non solo l’uomo violento ma anche i Vigili Urbani che si erano recati presso il suo domicilio, considerati responsabili di aver declinato ogni responsabilità sul provvedimento di rimozione dei rifiuti ingombranti e attribuendo alla prima cittadina la volontà personale di farli rimuovere, causa che avrebbe scatenato la violenza.

Una brutta vicenda che comunque la si racconti, al netto di ogni sfumatura ricostruibile in sede giudiziaria, tocca l’impegno degli amministratori pubblici sempre più spesso costretti a difendesi dalla violenza di chi non accetta di adeguarsi alle regole civiche. Amministratori pubblici che si sentono sempre più soli e indifesi.



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