Aggressioni agli operatori sanitari del ‘Fazzi’: la Asl costituisce un gruppo di lavoro

Un gruppo di lavoro per contrastare il fenomeno delle aggressioni agli operatori sanitari dell’ospedale ‘Vito Fazzi’ di Lecce. Dieci soggetti che operano in prima linea – e conoscono bene la problematica – metteranno in atto una serie di azioni atte a garantire la sicurezza.

Ormai, sui giornali, se ne parla di diverso tempo. Aumentano, purtroppo,  le aggressioni nei confronti degli operatori sanitari. Così, La Asl di Lecce corre ai costituendo un gruppo di lavoro per garantire maggiore sicurezza nelle corsie del nosocomio. Considerato che i casi di aggressione e violenza nei confronti dei lavoratori, soprattutto negli ultimi tempi, sarebbero stati segnalati con frequenza crescente, risulta  necessario fornire agli operatori una procedura di riferimento. Dunque, ci comunica l’associazione “Salute Salento”, la Asl provvede e propone l’istituzione di un pool apposito.

La “raccomandazione per prevenire atti di violenza a danno degli operatori sanitari” è del novembre 2007 e arriva dal ministero della Salute. L’iniziativa ministeriale sollecita un’analisi dei luoghi di lavoro e dei rischi correlati e l’adozione di iniziative volte a prevenire gli atti di violenza o ad attenuarne le conseguenze. La direzione della Asl ha indicato allora dieci soggetti – fra responsabili e referenti, delle varie aree aziendali – che avranno il compito di individuare e implementare le azioni e le misure necessarie a garantire la sicurezza dei lavoratori dal rischio aggressività/violenza.

Ovviamente si parla di persone che operano in prima linea e conoscono bene il problema, spesso per averlo vissuto in prima persona.   Del gruppo di lavoro faranno parte:

  • Un infermiere del pronto soccorso del “Vito Fazzi”, fra i più esposti alle intolleranze di parenti e amici dei pazienti (Natascia Pagliara);
  • un infermiere del 118, un servizio spesso al centro di fatti di cronaca per proteste e incomprensioni (Laura Meleleo);
  • un dirigente medico in rappresentanza dei dieci Distretti socio-sanitari (Laura Marino);
  • un tecnico della prevenzione quale responsabile del servizio di protezione aziendale (Francesco Frusci);
  • una dottoressa per il Dipartimento di salute mentale (Paola Calò);
  • il responsabile dell’ufficio rischio clinico (Alberto Tortorella);
  • un referente per la direzione sanitaria della Asl (Franco Vantaggiato Pisanò);
  • un referente del Servizio psicologia del lavoro (Simona Cera);
  • un referente dell’Ufficio del medico competente (Giovanni Pellegrino);
  • un rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (Renata Zambonini).



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