«Allacciate le cinture». Una storia d’amore, d’amicizia e. di tweet

Il regista italo-turco, Ferzan Ozpetek ha annunciato l’aumento del numero delle sale cinematografiche che proietteranno Allacciate le cinture, il film interamente girato nel Salento. «Una grande soddisfazione» soprattutto dopo le critiche.

«#AllacciateleCinture e partite: qualunque destinazione, ma evitate il film». Con un tweet un tantino “polemico” Beppe Severgnini, giornalista del Corriere della Sera, aveva consigliato ai suoi follower di non andare a vedere l’ultimo lavoro del regista italo-turco. Ed invece il pubblico italiano al cinema ci è andato, eccome. Sono i numeri a parlare. Quelli dei botteghini dove ha tenuto testa all’atteso sequel di 300 «l’Alba di un Impero». E quelli dei tweet, tanti tweet, degli spettatori che, al termine della pellicola, non hanno fatto a meno di cinguettare sul social dell’uccellino azzurro, affidando ai classici 140 caratteri spesso commenti più che positivi.

Insomma, nonostante le recensioni poco “lusinghiere” l’ultimo film di Ferzan Ozpetek continua a ottenere consensi. E Piace. Per la trama, da alcuni giudicata troppo smielata. Per gli attori, nonostante che l’interpretazione di Francesco Arca non abbia convinto tutti. Per i valori che trasmette. Per la malattia affrontata alla Ozpetek-maniera.

Ora un altro risultato positivo è stato messo “in tasca”. Per questo fine settimana, infatti, il numero delle sale che proietteranno la pellicola salgono da 350 a 490. Cifre di tutto rispetto per un film italiano.  «Quasi 500. Una grande soddisfazione» ha commentato Ferzan Ozpetek «C'è un tam tam trascinante, persone che lo vanno a rivedere, un fiume di commenti positivi su twitter, un passaparola come mi era successo tanti anni fa con Le Fate ignoranti». Per Ozpetek il cuore del film il dolore, la gioia, la vita e la morte' non lascia indifferenti e sgretola un tabù, mostrando il cancro.
Se sono i numeri che contano. Ora tocca segnare anche un più 140. 



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