“Mille e quattrocento atti esecutivi di sfratto dai tribunali di competenza, su richiesta dei vari locatori solo nel 2019”, questi i dati ufficiali certificati dal Ministero dell’Interno in provincia di Lecce. A lanciare l’allarme in Salento sono i comitati sindacali di Sunia-Cigl, Sicet-Cisl e Uniat-Uil. “E ci aspettiamo dati che potrebbero triplicare nel periodo attuale, per effetto diretto e indiretto dovuto dalla Pandemia” continuano.
È indetto pertanto, nella giornata di Giovedì 24 Giugno, un presidio di protesta in via XXV Luglio, sotto il palazzo della Prefettura di Lecce a partire dalle ore 10.00, per far comprendere che la miniproroga e l’assenza di una vera e propria cabina di regia da parte del governo sono atti pericolosi di una politica miope.
Che cosa chiedono i sindacati
La pandemia ha fatto collassare un’economia che era già in forte affanno e che aveva dei riverberi gravissimi, anche prima del suo arrivo, sulla possibilità di far fronte al pagamento degli affitti. È per questo che appare non solo sbagliata ma anche inefficace e pericolosa la scelta del Governo di procedere ad una mini-proroga delle esecuzioni degli sfratti per morosità, lasciando fuori i provvedimenti emessi prima del 20 Febbraio 2020, e di non istituire una cabina di regia che possa garantire alle famiglie forme di accompagnamento sociale da casa a casa.
Dure le parole dei rappresentanti Emanuela Capone (Cgil), Alessandro Monosi (Cisl) e Salvatore Zermo (Uil), che continuano elencando, le richieste già effettuate e che verranno ripresentate anche durante il sit-in di protesta presso il palazzo di Prefettura:
“Sicet, Sunia ed Uniat hanno da tempo avanzato alcune proposte precise per risolvere il problema che interessa oltre 80.000 famiglie e che riguardano sia lo stato centrale che Regioni, Comuni e Prefetture:
- stanziamento di ulteriori risorse al fondo sostegno all’affitto e al fondo per la morosità incolpevole, anche con contributi aggiuntivi delle Regioni;
- incentivi alla rinegoziazione dei canoni, oggi non più sostenibili per molte famiglie;
- ristori ai proprietari che subiscono il ritardo dei canoni;
- rilancio dell’edilizia residenziale pubblica (case popolari) attraverso un programma pluriennale di investimenti;
- istituzione di una cabina di regia presso le Prefetture nella quale tutti i
soggetti interessati (Prefettura, Comuni, Tribunale, Arca Sud Salento, Rappresentanze Sindacali degli inquilini e dei proprietari) concorrano a definire le linee guida per una gestione socialmente sostenibile attraverso una graduazione degli sfratti e promuovano politiche attive per la casa.
Una situazione difficile ed un’ennesima crisi da dover affrontare dunque, per tutte queste famiglie.