Alta formazione musicale. Regione Puglia e Conservatorio “Tito Schipa” avviano un percorso di collaborazione

Avviato un percorso di collaborazione tra Regione Puglia e Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce. Ieri mattina Sebastiano Leo, assessore regionale all’Istruzione, Diritto allo Studio e Università, ha incontrato i rappresentanti dell’Istituzione musicale salentina.

Avviato un percorso di collaborazione tra Regione Puglia e Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce. Ieri mattina Sebastiano Leo, assessore regionale all’Istruzione, Diritto allo Studio e Università, ha incontrato i rappresentanti dell’Istituzione musicale salentina.

Carta d’intenti

Obiettivo del confronto, che si è svolto nella direzione del Conservatorio, è stato quello di programmare le fasi di realizzazione dell’accordo raggiunto nei giorni scorsi a Bari. In quella circostanza i Conservatori di Lecce, Bari, Foggia, Monopoli e l’Istituto superiore di studi musicali di Taranto, hanno sottoscritto la “Carta d’intenti” per favorire l’alta formazione musicale in Puglia. In base all’intesa, negli anni 2018-2020 la Regione Puglia erogherà contributi straordinari per un importo complessivo di un milione e 500mila euro. Al Tito Schipa, nel triennio, saranno liquidati 300mila euro.

L’incontro

All’incontro ha partecipato anche il consigliere regionale Mario Pendinelli, fin dall’inizio sostenitore del progetto. Presenti il presidente del Conservatorio Biagio Marzo, il direttore Giuseppe Spedicati, il vicedirettore Corrado De Bernart, i docenti componenti del Consiglio accademico (Corrado Scorrano, Fernando Toma, Giovanni Pellegrini, Maria Grazia De Leo, Maria Eugenia Congedo), e la rappresentante degli studenti Anna del Vecchio.

“L’incontro – spiega l’assessore Leo – ha contribuito ad approfondire ulteriormente la conoscenza del nostro sistema formativo musicale. La piena e reciproca disponibilità registrata, ha posto le basi per nuove future collaborazioni. Secondo quanto stabilito nella Carta di intenti, i contributi regionali potranno essere utilizzati per interventi di sistemazione delle aule e per l’acquisto di strumenti, attrezzature e arredi. Il Conservatorio, però, ha l’obbligo di investire sul territorio il 50 per cento delle risorse. Dovranno essere realizzate, in sostanza, produzioni artistiche con il coinvolgimento di Enti locali e associazioni”.

A parere di Pendinelli, fra Regione e Conservatori è stata aperta “una fase di sinergia che non c’era. Ora bisogna mettere in campo progetti organici”. Marzo, Spedicati e gli altri presenti, hanno condiviso e apprezzato il nuovo percorso. La Carta d’intenti ha la finalità di promuovere e diffondere la cultura musicale, ma anche di “contribuire a valorizzare i talenti musicali dei giovani”, di “diffondere la conoscenza del patrimonio musicale e di allargarne la fruizione”.

I Conservatori, entro la fine di aprile di ciascun anno, dovranno presentare alla Regione, Sezione Istruzione e Università, un “progetto di finanziamento” e una relazione illustrativa analitica “che specifichi gli ambiti di intervento, gli obiettivi da perseguire e i risultati attesi, ed in particolare la programmazione artistica che si intende presentare sul territorio regionale, con il dettaglio relativo alle singole iniziative, produzioni o creazioni”. Le attività potranno essere realizzate in partnership “con altra istituzione pubblica o soggetto privato qualificato”.

di Rosario Faggiano 



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