Ambulanze senza medici. ‘La Asl se ne frega’. Gorgoni replica ‘non è vero’

Dopo il grido di allarme lanciato nei giorni scorsi sulla carenza di personale sanitario nell’area dell’emergenza-urgenza, il direttore della Asl di Lecce, Giovanni Gorgoni chiarisce l’attuale situazione di perdurante difficoltà.

Se è vero come è vero che mai come quest’anno il Salento è stato letteralmente preso d’assalto dai turisti che hanno scelto di trascorrere le vacanze in una delle tante e bellissime località, balneari e non, della provincia, allora il ‘grido di allarme’ lanciato nei giorni scorsi dal servizio sanitario di urgenza ed emergenza, ridotto all’osso proprio nel momento in cui, nel cuore della bella stagione, le richieste di soccorso aumentano anche in maniere considerevole, non può rimanere inascoltato.
 
Certo, è innegabile che ogni estate quello della carenza di personale e dei mezzi di soccorso non sufficienti ad affrontare il numero delle emergenze diventa un argomento ‘caldo’ e di discussione, ma che la richiesta di auto parta proprio dal 118, da chi è abituato a prestare soccorso agli altri, desta ancor più preoccupazione. Se chi ogni giorno è chiamato a salvare vite umane sulle strade, sui luoghi di lavoro, nelle case e anche in mare, improvvisamente dichiara di non essere più in grado di garantire interventi nei modi e nei tempi dovuti beh, la questione dovrebbe far riflettere. Le affermazioni del capo della centrale operativa del 118 leccese, Maurizio Scardia «Siamo davvero allo stremo, letteralmente a pezzi. Non ce la facciamo a far fronte ai compiti gravosi di questi giorni» come era prevedibile hanno sollevato un polverone.
 
Oggi, ad intervenire sulla vicenda è il direttore Giovanni Gorgoni decisamente contrariato per le notizie diffuse da alcuni organi di stampa. «Nell’edizione di sabato di un giornale locale – fa sapere in una nota diffusa dall’Associazione Salute Salento – si sostiene che la Asl Lecce, sulla questione dell’assenza di medici di pronto soccorso, sarebbe "non pervenuta". Come dire che, pur sapendo della carenza di organico, nulla sarebbe stato fatto».
 
«Così non é» chiarisce Gorgoni che spiega «di recente abbiamo bandito avvisi pubblici per medici di 118 che sono andati praticamente deserti. Avevamo inoltre previsto l'assunzione a tempo determinato a copertura di un posto per la centrale operativa 118, ma lo stesso ha rinunciato all'incarico».
 
Sempre nell’articolo si paventa la possibilità (da scongiurare) che “i vincoli di bilancio possano trasformarsi in rischi per i cittadini”. Anche con riferimento a quest’eventualità il direttore dell’azienda sanitaria leccese coglie l’occasione per spiegare che la Asl ha già sfondato, oltre il 60 per cento, il tetto del “tempo determinato” (vale a dire ha già assunto personale a tempo determinato più di quanto concesso dalle norme). E nonostante tutto, fa sapere il manager, «per la nostra direzione strategica il vincolo economico non è più importante della sicurezza dei cittadini, anche se gli organi tecnici superiori – non esclude – potrebbero pensarla diversamente».
 
Insomma, i vertici della Asl confermano di essere ben consapevoli delle difficoltà organizzative, ma – puntualizzano – «dobbiamo fare i conti con un mercato del lavoro al momento carente sull'area dell'emergenza-urgenza. Solo qualche giorno fa abbiamo stilato la graduatoria per la mobilità di 17 medici di pronto soccorso autorizzati dalla Regione: abbiamo avuto soltanto 6 disponibilità di cui 4 da fuori regione».
 
E non è tutto perché, anche se si trovasse il personale disponibile al trasferimento, occorrerebbe comunque il parere vincolante della Asl di provenienza (legge 114/2014). Una legge in virtù della quale, nelle scorse settimane la Asl di Lecce ha inviato 400 telegrammi ad altrettanti infermieri in servizio presso altri enti, incassando soltanto 30 disponibilità.
 
Di fronte alle difficoltà di reperire operatori sanitari attraverso i regolari bandi, il direttore Gorgoni ribadisce la «piena disponibilità della Asl di Lecce ad assunzioni a chiamata diretta. Chiunque abbia i titoli per ricoprire l'incarico – invita – può farne richiesta».  
 
Una sola considerazione da parte di Salute Salento, che sull’argomento ha scritto, tra l’altro: “Ovviamente – riferisce Scardia – è stato fatto presente più volte ai vertici aziendali, ma con scarso successo”. «Gentile direttore Gorgoni – replica l’Associazione-  se non si offende e accetta l’idea che non vogliamo mancarle di rispetto, l’espressione “con scarso successo” non vuol dire necessariamente “se ne sono fregati”. Tutto questo si poteva evitare se al giornalista venisse data la possibilità di chiedere conferme e chiarimenti. Invece nella Asl di Lecce non può parlare con nessuno.  Anzi, viene considerato “una cattiva compagnia” da non frequentare». 



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