‘Non mi stanco, tranquilli. La pensione non mi basta’. La storia di Benito che distribuisce volantini a 75 anni

La storia di Benito che a 75 anni consegna volantini pubblicitari nel Nord Salento per arrotondare la sua pensione.

Quando lo incontrano negli androni delle palazzine del Nord Salento, tutto intento ad imbucare i volantini delle offerte pubblicitarie dei grandi ipermercati del territorio, i condomini stentano a crederci e la loro prima sensazione è quella di stupore. Già, perchè, di solito, a svolgere quell’attività sono i ragazzi giovani che, sotto la pioggia o sotto il sole, si guadagnano la giornata passeggiando in lungo e in largo per le vie di paesi e città. Non capita spesso, anzi non capita quasi mai, di incrociare gli occhi di uomini anziani che, anche se in ottime condizioni fisiche, si vede che hanno superato da un po’ anche i 70…

Non è un mestiere facile quello di chi distribuisce i volantini pubblicitari. Gli zaini strabordanti di queste pubblicità pesano. Pesano tanto, soprattutto all’inizio del giro, finchè piano piano non si assottiglia il quantitativo dopo le prime consegne. E poi non di rado ci si imbatte nella scarsa cortesia delle persone: chi non ti vuole aprire il portone, chi si rivolge infastidito perchè pensava chissà chi fosse al citofono e per rispondere ha interrotto un’attività importante, chi ti accusa di sporcare ingressi e strade, chi ti manda a quel paese…Raro che qualcuno ti accolga con un sorriso e ti auguri ‘buona giornata‘ o semplicemnete ‘buon lavoro‘…Che poi quei volantini li sfogliano tutti per conoscere offerte lancio e prezzi convenienza ma nessuno lo ammette. C’è anche chi ti ferma e ti ricorda di non riempire inultimente le cassette, quasi fossi un disturbatore seriale…, perchè all’esterno c’è già il recipiente condominiale appositamente affisso per la posta pubblicitaria.

Quando Tommaso ha incrociato Benito nella sua palazzina a Trepuzzi, avendo sempre il piacere di scambiare una chiacchiera con chi incontra sulla sua strada, non ha fatto finta di nulla. Gli ha sorriso e con curiosità gli ha chiesto: ‘Ma, scusa Maestro. Una cortesia, quanti anni hai?’.

– ‘Io?’, ha risposto Benito guardandosi alle spalle.

– ‘Ca certu, sì. Ssignuria. Quanti anni tieni?..E’ la prima volta che vedo una persona anziana fare questo mestiere bello pesante..’.

’75 anni, ho appena fatto 75 anni ma non li dimostro, vero?’

‘No, non li dimostri affatto. Sei bello arzillo. Te ne avrei dati dieci di meno, ma sempre ca 75 anni li tieni…’, scherza Tommaso.

‘Sì, sì hai ragione. Ma non sento la stanchezza. Sai com’è, la pensione non basta. E finchè abbiamo la salute possiamo fare anche questo. Buona giornata!’.

Si rende conto che sta spezzando il suo ritmo Benito, saluta di corsa e riprende la sua marcia. Eh sì, perchè di marcia si tratta con ritmi e tempi del passo militare cadenzato.

Lascia lì Tommaso, che gli dedica un post su facebook. Se la prende con le istituzioni che costringono, con le pensioni da fame che abbiamo in Italia, a lavorare quando invece bisognerebbe soltanto godersi un riposo meritato.

Ma questo è il nostro Paese. Non lo cambieremo certo con un post. Ma raccontarlo è doveroso. Cambiarlo è impossibile, forse. Raccontarlo, no.

(L’articolo prende spunto dal post pubblicato dal Presidente dell’Associazione Pronto Soccorso dei Poveri, Tommaso Prima)



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