Respinto il ricorso di una farmacia di Salice Salentino che, già attiva sul territorio, intendeva fermare l’apertura di un terzo esercizio.
La decisione è arrivata con decreto del Presidente della Repubblica, reso a seguito del parere vincolante del Consiglio di Stato.
Il provvedimento ha condiviso le tesi sostenute dagli avvocati Pier Luigi Portaluri e Giorgio Portaluri, legali delle assegnatarie della nuova farmacia. Una vicenda che prende il via nel 2012.
In particolare, in applicazione del d.l. n. 1/’12 (il c.d. decreto “Cresci Italia”) – che ha ridotto il quorum, ossia il rapporto numerico tra esercizi farmaceutici e popolazione residente, portandolo a 3.300 abitanti per farmacia – il Comune di Salice Salentino aveva deciso nello stesso anno l’apertura nel proprio territorio della terza farmacia. Quella nuova sede è stata poi messa a concorso dalla Regione Puglia per individuarne il gestore.
La battaglia giudiziaria è iniziata nel novembre del 2018, quando il Comune ha ritenuto di procedere alla revisione della pianta organica, non prestando il proprio consenso all’istituzione della nuova sede, nonostante la Regione avesse già terminato l’iter burocratico di assegnazione della farmacia. Alla base della decisione dell’Ente comunale una ritenuta diminuzione del numero degli abitanti verificatasi nel frattempo.
Le assegnatarie del nuovo esercizio hanno fatto presente al Comune di Salice salentino l’illegittimità della scelta di non istituire più la terza sede farmaceutica e le gravi ricadute negative anche sul fronte del servizio ai cittadini.
Il Comune ha quindi riconosciuto le buone ragioni delle assegnatarie, confermando l’istituzione del nuovo presidio farmaceutico. Ma a questo provvedimento si è opposta – proponendo ricorso straordinario al Presidente della Repubblica – una farmacia già attiva nel territorio comunale.
Ricorso che il Consiglio di Stato – il cui parere è stato recepito nel decreto del Presidente della Repubblica – ha ritenuto infondato.
In particolare, il Consiglio di Stato ha stabilito che la revisione della pianta organica compiuta dal Comune non può comunque comportare l’eliminazione di una sede farmaceutica già assegnata dalla Regione a seguito del concorso straordinario in atto: infatti – hanno precisato i magistrati di Palazzo Spada – una diversa decisione violerebbe l’affidamento riposto dalle assegnatarie nell’apertura della nuova farmacia.
Esprimono piena soddisfazione gli i legali: “La decisione sul ricorso straordinario riconosce la correttezza della scelta del Comune di attivare il nuovo presidio, la quale tutela sia l’interesse pubblico alla salute di tutti i cittadini di Salice sia l’affidamento riposto dalle farmaciste assegnatarie a conseguire finalmente la titolarità del nuovo esercizio”.