Assegnazioni provvisorie nelle scuole della provincia di Lecce, tanti i docenti con il fiato sospeso

Molti i professori salentini che attendono risposta sulla loro richiesta di assegnazione provvisoria in una scuola della Provincia. Il ritardo nelle risposte giustificato dagli ingolfamenti negli uffici scolastici provinciali. Ma il 1 settembre intanto dovranno essere al Nord.

Qualcuno l’ha definito l’esercito di color che son sospesi…Stiamo parlando dei docenti, dei tanti docenti salentini con un incarico di ruolo nelle scuole del Nord Italia ma con la speranza di poter tornare, almeno per un anno, a ricongiungersi con il nucleo familiare di origine.

Il Ministero, infatti, dà la possibilità ai docenti, a mezzo di adeguate motivazioni, di presentare la richiesta di assegnazione provvisoria in una scuola della provincia di provenienza, anche perché se è vero che al nord mancano cattedre e che dal sud parte l’esodo dei docenti, è altrettanto vero che un cospicuo numero di posti resta vacante anche nel meridione e viene coperto in primis con i trasferimenti ed in seconda battuta proprio con le assegnazioni provvisorie.

Un modo per evitare inutili sfilacciamenti ai nuclei familiari e semplificare la vita ai nuovi professionisti dell’emigrazione, quelli che partono per regalarsi la serenità del posto fisso nella scuola e si trovano poi a migliaia di chilometri da casa con uno stipendio che non permette certo una vita da nababbi.

Ad oggi, però, tutti i professori che hanno presentato richiesta di assegnazione provvisoria in provincia di Lecce non sanno nulla sull’accoglimento o meno della loro domanda. Dall’Ufficio Scolastico Provinciale ancora non giungono notizie e il personale, affaticato da una mole di lavoro per certi versi insostenibile, spesso non nasconde più nemmeno la scortesia nelle risposte.

Di certo i prof salentini si dovranno presentare al nord venerdì 1 settembre nelle scuole in cui hanno il ruolo e dovranno prendere servizio con i primi consigli dei docenti.

Disguidi non da poco, per chi dovrà comunque partire, spendere soldi di biglietti aerei o ferroviari, mettersi in macchina e farsi la traversata della penisola, trovare una sistemazione in strutture ricettive, pagarsi il vitto, restando in attesa che dall’ufficio scolastico provinciale giunga la tanto attesa comunicazione: assegnazione provvisoria sì, assegnazione provvisoria no.

Magari la beffa di quella comunicazione potrà giungere proprio durante lo spostamento per lo Stivale. Ma tanto, cosa importa? Siamo un Paese che sa vivere bene le emergenze e poi i disguidi in fin dei conti, se proprio lo dobbiamo dire, ricadranno soltanto sugli studenti…Che sarà mai?



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