Atti vandalici nel cimitero di Lecce, la denuncia dei cittadini

Una cittadina leccese ha inviato una missiva all’assessore ai Lavori Pubblici, Gaetano Messuti per denunciare i gravi atti di vandalismo che vengono compiuti nel cimitero leccese.

La cura dei luoghi in cui si vanno ad incontrare i propri cari che non ci sono più è un principio di civiltà che ha fondamento anche della nostra società. Il rispetto del luogo in cui riposano i defunti è alla base di una società civile. Ormai, però, sempre più spesso balzano agli onori della cronaca gravi episodi di vandalismo che riportano ad atti gravi sugli arredi delle cappelle mortuarie.

Anche a Lecce inizia sempre più spesso a manifestarsi questa situazione che oggi viene rappresentata all’assessore ai Lavori Pubblici, Gaetano Messuti, da una cittadina che lamenta il grave stato di prostrazione suo e della sua famiglia ogni qualvolta si reca a visitare la tomba del genitore scomparso, oggetto sempre più spesso, come tante altre a dire il vero, di atti vandalici.

“Ci sentiamo stanchi ed avviliti per una situazione che si protrae da mesi. E’ con ansia che ogni sabato mia madre va al cimitero, aspettandosi di trovare l’ennesimo danno. Mortificazione, rabbia, insofferenza nei confronti di persone che non sembrano avere rispetto per nessuno, non solo nei confronti dei vivi, ma neanche dei defunti. Arrivi lì e ti accorgi che anche questa volta qualcuno ha divelto un rampicante (ce ne hanno rubati 4 in tre mesi), ha fatto sparire il vaso esterno (fissato nel cemento), ha tagliato la rete, ha gettato contro i muri esterni vasi di cui rimane la traccia di terra, ha sfregiato il portone, ha buttato per terra piante secche e così via. Ti guardi intorno, cerchi qualcuno che almeno ti possa essere di consolazione, ma niente. Ti rivolgi a chi di dovere che si giustifica dicendo che il cimitero è troppo grande per essere controllato. Incontri altre persone che hanno la cappella vicino alla tua e ti ripetono le stesse cose, che anche loro trovano ripetute “sorprese” e che non sanno come arginare il fenomeno. Ti senti impotente pensando che già la vita è complessa e difficile, e che neanche nel momento in cui vai al cimitero a trovare i tuoi defunti con il dolore che già ti accompagna per la loro assenza, puoi trovare un momento di pace, perché ti accorgi che qualcuno riesce a portarti via anche quello”.

Nella prima parte della sua missiva la cittadina leccese descrive la situazione in cui è costretta a trovarsi tutte le volte che ha bisogno di salutare i suoi cari scomparsi. Nelle ultime righe, invece, si legge un ancorato appello all’assessore leccese: “chiedo con forza un suo intervento che metta in sicurezza il cimitero con adeguati e costanti sistemi di sorveglianza e videosorveglianza per non indurci a dover prendere iniziative individuali che sarebbero ulteriormente mortificanti e che condurrebbero certamente a dover intraprendere altre legittime vie di autoprotezione. Non è a causa di singoli scellerati e mascalzoni che la collettività deve pagare. Questa è un bene prezioso che deve essere tutelato. Le soluzioni ci sono, basta volerlo”.



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