
Faccia a faccia con un bel bestione. L’incontro raro, ma neanche troppo, è avvenuto l’altro pomeriggio nell’Oasi protetta delle Cesine nel territorio del comune di Vernole al confine con Lecce.
Protagonista il noto fotografo Graziano Cannoletta che con la sua fotocamera spesso in passato ha raccontato per immagini la vita della natura di casa nostra.
Questa volta al centro dell’inquadratura è capitato uno splendido esemplare di cinghiale, o per meglio dire maiale selvatico perché a sentire i biologi faunisti e gli esperti della materia nel nostro territorio non è presente il cinghiale vero e proprio ma una specie ibrida che si è geneticamente modificata a seguito dell’accoppiamento con maiali domestici. Questo è avvenuto nel corso degli anni da quando nel lontano 2008 i cosiddetti cinghiali fecero la loro comparsa nel territorio leccese.
Gli esperti da noi interpellati ci fanno sapere che il numero dei maiali selvatici all’interno dell’Oasi delle Cesine si è notevolmente ridotto negli ultimi tempi e questo a motivo della presenza sempre più significativa, e per così dire ingombrante, dei lupi che sono i principali cacciatori dei cinghiali. Cacciatori naturali ovviamente.
I lupi, la cui presenza negli ultimi anni è attestata lungo l’intero Arco costiero della provincia di Lecce e in varie zone all’interno, hanno trovato nei cinghiali una fonte di sostentamento straordinariamente importante tanto da contribuire a ridurne il numero, attivando un meccanismo di selezione biologica estremamente utile, anche perché il numero dei maiali selvatici era cresciuto in maniera esponenziale. Rispetto a 4 o 5 anni fa, infatti, dei circa 70/80 cinghiali, chiamiamoli così, presenti all’interno della riserva gestita dal WWF ne restano oggi poco più di una decina, e uno dei suoi più significativi rappresentanti è proprio quello che è finito davanti alla fotocamera di Cannoletta, a cui vanno i nostri complimenti per questa foto da premio giornalistico.