Che nei locali pubblici – tra bar, ristoranti e strutture ricettive varie – esistano bagni per uomini e bagni per donne e disabili insieme, è cosa nota da tempo. L'omino posto sulla porta indica il bagno per soli uomini, la donnina in gonnella è invece sempre posta accanto al simbolo che indica le persone con disabilità. Siano queste ultime donne o uomini.
A quante di voi è capitato di imbattersi in un uomo all'interno di un bagno per donne?
A quanto ci raccontano molte lettrici, non è cosa inusuale. Cosa grave è che anche uomini normodotati utilizzino i wc per donne e disabili, giustificandosi a volte con disagi veri o presunti. E allora? Forse sarebbe il caso di rivedere le norme e invitare i titolari di strutture ricettive a modificare i servizi? Tutto questo sulla base di un sano e semplice invito alla civiltà e all'igiene, nel rispetto di tutti gli avventori.
Sulla base di tale riflessione parte la proposta di Filomena D'Antini, responsabile regionale libertà e diritti umani di Forza Italia che esorta "vengano previsti wc per soli uomini, anche disabili, e wc per sole donne, anche disabili ". La riflessione è chiara.
“Perché generalmente nei bagni pubblici e in quelli della strutture ricettive: bar, ristoranti e alberghi il bagno dei disabili (indistintamente uomini e donne) è insieme a quello delle donne?”, scrive in una nota stampa Filomena D’Antini.
“Lo status di disabilità – prosegue la responsabile regionale libertà e diritti umani di Forza Italia – non deve farci dimenticare che le donne disabili sono alla pari delle altre e gli uomini disabili sono alla pari degli altri.
Se è prevista la divisione dei servizi igienici per sessi, è bene che ce ne sia uno accessibile sia per gli uomini che per le donne”.
A questo punto, quindi, quale sarebbe la soluzione? Per D’Antini è semplice: “Bisognerebbe mettere gli urinatoi e poi un gabinetto per i disabili uomini nel bagno degli uomini, così, le donne disabili e non potranno accedere al bagno delle donne evitando di dividere i servizi igienici con gli uomini.
