Barricate con il muro millenario della masseria, l’ira del Capo dei vigili: ‘non abbiamo bisogno di questa gente’

Ignoti che hanno usato le pietre di un muretto a secco di una Masseria di San Basilio per costruire barricate per impedire l’accesso ai mezzi di Tap hanno scatenato l’ira del Comandante della Polizia Municinale: ‘hanno dissacrato il nostro territorio’

Tutto pur di impedire agli operai della multinazionale svizzera di spostare gli ulivi dal cantiere di San Basilio alla “Nursery”. Tutto, tranne distruggere un muretto a secco di una masseria che ha resistito per millenni fino a quando ‘qualcuno’ ha ben pensato di smantellarlo e utilizzare le pietre per costruire barricate e impedire così ai mezzi di Tap di passare. Il gesto ha provocato l’ira di Antonio Nahi, comandante della polizia municipale di Melendugno che “indignato, amareggiato e profondamente ferito” ha pubblicato una foto eloquente sulla sua seguitissima pagina Facebook.
   
Dure le parole usate dall’ufficiale per lanciare un accorato appello ai “compaesani” e a tutte le persone che, in questi giorni, hanno sposato la causa NoTap: «invito tutti gli attivisti e salentini in genere – si legge nel lungo post –  ad esternare il loro dissenso e disapprovazione su quanto accaduto questa notte nel cantiere. Personaggi giunti da varie parti d’Italia, hanno dissacrato il nostro Territorio, martoriato la culla dei nostri avi, San Basilio, dove un muro millenario è stato abbattuto per farne una sorta di barricata e impedirne ogni transito veicolare. Noi non abbiamo bisogno di questa gente che si è appropriata in maniera inqualificabile di una lotta civile – su cui non posso e non voglio entrare in merito – condotta fino ad oggi con dignità e identità. Questi comportamenti estremi, più che altri, hanno strappato le radici de nostri Padri. Disertate quel presidio dove sembrano tornate le masnade saracene. Non potevo tacere come cittadino e cultore del nostro Territorio e nostre tradizioni. Rientra ora nei miei doveri denunciare penalmente alle Autorità i danneggiamenti stradali e gli scempi perpetrati».
   
Sono tanti, tantissimi a condividere il pensiero del Comandante tranne che in un punto, quello in cui si suggeriste di abbandonare il presidio. Le persone che in questi giorni hanno ‘sorvegliato’ pacificamente il cantiere di San Basilio non ci stanno ad andar via solo perché ignoti hanno deciso di intraprendere la strada della distruzione.
   
Intanto TAP, in attesa dell’udienza in camera di consiglio del prossimo 19 aprile, ha fatto sapere che si atterrà rispettosamente a quanto disposto dal decreto del Tar del Lazio che ha ‘sospeso’ i lavori. «Provvederemo – si legge nella nota – a segnalare a tutte le autorità l’effettivo stato dei 211 alberi dell’area di cantiere del microtunnel: al momento risultano espiantati e trasportati altrove 168 ulivi  (157 sono già stati trasportati nell’area di stoccaggio di Masseria del Capitano, 11 sono provvisoriamente sistemati presso il deposito della società AlmaRoma)» 
   
I restanti alberi sono bloccati nell’area di cantiere e necessitano urgentemente di cure.



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