‘Che umiliazione’, come la stazione dei treni può diventare un luogo che mortifica i cittadini diversamente abili

Siamo alla stazione dei treni di Lecce. Una donna, a bordo della sua carrozzina, cerca di prendere un treno che la porterà fuori città. Le immagini che lasciano senza parole

‘La stazione ferroviaria di Lecce non è a misura dei cittadini con diversa abilità‘. Come non concordare con la segnalazione che giunge alla redazione di Leccenews24.it corredata da un video le cui immagini parlano da sole, senza bisogno di alcuna parola di commento. Come non ammettere l’esistenza di una situazione che nel 2022 non è assolutamente sostenibile. Se a fare la segnalazione, poi, è una donna che nella sua vita, con orgoglio e tenacia, ha combattuto la diversa abilità – in particolare quella causata da malattie invalidanti – il cerchio si chiude con una ammissione di colpevolezza che non ci sentiamo di non condividere. Qualcuno, certamente non sbagliando, ha detto che il grado di civiltà di una comunità si giudica dal suo modo di essere inclusiva, di non far sentire ‘diverso’ nessuno, di accogliere e aiutare l’altro, di eliminare ogni forma di barriera escludente. Giudicate voi da queste immagini se il grado di civiltà di uno dei posti socialmente importanti come la stazione ferroviaria del capoluogo sia all’altezza delle aspettative di chi la frequenta.

Dunque, siamo alla stazione dei treni di Lecce. Una donna, a bordo della sua carrozzina, cerca di prendere un treno che la porterà fuori città per un importante incontro di lavoro. Impossibile raggiungere i binari dall’ingresso principale. L’elevatore è rotto da anni, mai riparato malgrado le tante promesse. ‘Probabilmente stanno attendendo il famoso ribaltamento della stazione. Ma così facendo sono anni che stiamo aspettando‘ ci dicono alcuni cittadini. Quindi per salire su un treno bisogna compiere un giro lungo, bisogna ottenere l’autorizzazione all’attraversamento dei binari – autorizzazione con cui si conferma il mancato transito di altri treni – e sempre accompagnati dal personale addetto, che prende in carico i cittadini diversamente abili sin dall’ingresso del piazzale, giungere nei pressi delle carrozze.

Qui, poi, il colpo di genio…Un ritorno al passato anzichè un viaggio verso il futuro. Nessun elevatore automatico che accompagni la carrozzina sul treno, ma un semplice montacarichi di quelli che si utilizzano nei magazzini.

Un’umiliazione che non meritiamo‘, ci racconta una cittadina. ‘Noi siamo clienti delle Ferrovie come tutti gli altri. Non vogliamo nessuna preferenza, ma nemmeno alcuna penalizzazione, nè tanto meno alcuna umiliazione’.

E la triste faccenda vale anche per coloro che hanno un passeggino. O dei bagagli pesanti. L’ingresso principale è assolutamente off limits a causa dei tanti gradini e delle tante scale da fare.

E’ giusto chiedere di porre fine a questa situazione? Noi pensiamo di sì. Possibilmente prima di ogni ribaltamento, perchè il ribaltamento del buon senso non può venire dopo il ribaltamento di un ingresso…