Cenerentola? Una sfigata. Biancaneve? Una pazza o una poco di buono. E allora cambiamo il loro destino così che le nostre figlie non confondano la realtà con la favola.
Per la cultura emergente i sette nani vanno eliminati dal racconto e sostituiti da entità magiche e per questo assolutamente pagane. Il principe azzurro disintegrato come concetto e come pericoloso riverbero sociale. Troppo maschilista, e soprattutto espressione di una cultura sovranista e fuori dal tempo.
Povero principe e pensare che per tanti di noi era un bellissimo lieto fine.
I sette nani ci erano perfino simpatici, esseri genuini, premurosi e coraggiosi, transfert letterario delle divinità che abitavano la cultura popolare. Ma il politicamente corretto deve occuparsi degli effetti che la loro statura produce nel nuovo immaginario collettivo abitato da figure che devono mostrarsi alla pari sempre e comunque, anche nella fisionomia, nell’aspetto esteriore, dove la bellezza non deve più primeggiare e l’altezza non è mai mezza bellezza.
Insomma, una strategia vessatoria e distruttiva di un patrimonio di significati che aveva una sua modulazione filosofica nella cultura di tempi lontani che solo per essere ciò che è stata meriterebbe più rispetto ed una conservazione per la quale nessuno si batte più.
Ciao ciao specchio magico, nemmeno la strega cattiva ti vuole più.
