
Elaborato il lutto per la perdita degli ulivi, adesso è tempo di ripartire. Tutti d’accordo su questo. Bisogna riforestare il Salento secondo i caratteri genetici di questa terra, riprendendo le colture tradizionali o, meglio ancora, naturali.
In passato il nostro territorio era ricoperto per intero da boschi di querce, esattamente lecci. Dallo Jonio all’Adriatico era tutta una lecceta, alberi resistenti ed imponenti che creavano un’atmosfera fiabesca. Oggi sono rimasti pochi tratti di boscaglia originale, poche tracce per capire come si presentava la fisionomia della provincia di Lecce in antichità. Ecco perché è necessario che i comuni si preoccupino di aumentare gli spazi di verde e di ampliare i boschi già esistenti al fine di garantire ombra e ossigeno alle comunità di riferimento.
Un’idea sarebbe quella di creare un piano coordinato tra comuni confinanti per immaginare l’allargamento simmetrico dei boschi attuali e realizzare un grande fronte boschivo di cui poter disporre.