Brochure pugliese, ma le immagini sono cilene. La gaffe a Vinitaly che fa infuriare Stefàno

Inaugurazione quest’oggi per il Vinitaly 2017 a Verona. I vini pugliesi e salentini sono in bella mostra, certi della fama che li precede. Eppure, qualcosa è andato storto e il senatore Dario Stefàno ha qualcosa da dire sulla gaffe che ha interessato la nostra regione.

Una gaffe pubblicitaria non di poco conto, per giunta andata in scena a Vinitaly, prestigiosa vetrina della produzione vinicola.
 
Una scelta di marketing i cui effetti negativi potrebbero ripercuotersi su tutto il comparto, dissolvendo il lungo e laborioso impegno perpetrato in questi ultimi anni, per costruire quell'immagine d'eccellenza pugliese.
 
La brochure in questione, frutto dell'ingegno della società di comunicazione vincitrice del bando Unioncamere, avrebbe avuto la finalità di promuovere la produzione pugliese in ambito di viticoltura, compito difficile da assolvere visto che l'immagine, riportata sulla stessa, raffigurerebbe un vigneto cileno.
 
L'accaduto ha, comprensibilmente, scatenato lo sconcerto di Dario Stefàno, capogruppo in Commissione Agricoltura del Senato e già Assessore alle Politiche Agricole della Regione Puglia: " Le immagini che ho visto, entrando nel padiglione Puglia, sono state davvero un nuovo pugno nello stomaco – ha esclamato il Senatore – abbiamo lavorato in tutti questi anni  per far diventare il vino pugliese ed i nostri vitigni autoctoni ambasciatori della Puglia nel mondo, non certo perché lo fosse il Cile o California, come pure ironicamente denuncia la stampa non solo oggi ma già da qualche giorno. Quanto è successo al Prowein di Dusseldorf e al Vinitaly di Verona è raccapricciante, inaccettabile. Perché rischia di sciupare anni di buon lavoro realizzato insieme a tutto il sistema, con l'obiettivo di rendere il comparto pugliese competitivo a livello globale e per dargli credibilità. Un errore che non è solo tecnico, poiché chiama in causa una chiara responsabilità politica che è inammissibile derubricare a semplice distrazione”.
 
Parole dure quelle di Dario Stefàno che prosegue “La promozione della Puglia e della sua eccellenza enoica, dei paesaggi, dei suoi vitigni, del suo vino, che sono un tutt’uno forte e unico al mondo, deve essere una missione, non il frutto di un’azione routinaria, di una fastidiosa rincorsa di appuntamenti promozionali considerati "troppo frequenti". Dev'essere interpretata con cura, con amore e passione perché ha a che fare con il territorio, con l’identità di una terra a forte vocazione in cui i vitigni hanno disegnato il paesaggio oltre ad aver scritto il dna delle nostre comunità. Ma ha a che fare anche con un comparto che ha faticato per conquistare protagonismo e credibilità internazionale e che vuole continuare a correre".
 
E il senatore conclude con rammarico: "Comprendo bene, dunque, la rabbia e la preoccupazione dei produttori increduli, prima a Dusseldorf ed oggi al Vinitaly, dinanzi a quella che agli occhi di tutti appare come il risultato di una sciatteria. È un fatto gravissimo. E il rimpallo di responsabilità è ancor più grave, dinanzi al quale è impossibile restare in silenzio. Continuando così, la Puglia, da regina rischia di diventare zimbello”.



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