“Devi Morire”, J-Ax canta contro il bullismo e da Lecce parte un appello “Devi venire”

Lo lanciano gli studenti del “Galilei-Costa” ideatori di SBAM – Stop Bullying Adopt Music
nel giorno di uscita del nuovo brano di J-Ax “Devi Morire”

Sono ore d’attesa, non solo per il Black-Friday. Il 24 novembre è il giorno scelto da J-Ax per far conoscere al pubblico il suo nuovo singolo «Devi morire», un brano autobiografico in cui il rapper che continua a macinare successi insieme al suo collega Fedez, racconta la piaga del bullismo di cui è stato vittima nel corso dell’adolescenza.

«Sapete quanto il bullismo sia un problema che mi tocchi particolarmente da vicino. Sono cresciuto senza poter mai camminare tranquillo. Non avevo i vestiti giusti, non parlavo in modo giusto, non ascoltavo o leggevo cose giuste. I gruppi di ragazzini che incontravo per strada mi facevano cambiare marciapiede. Ancora oggi sento un groppo in gola quando li vedo, nonostante abbia milioni di nipoti che mi dimostrano il loro affetto» racconta lo zio più famoso d’Italia in un lungo post su Instagram.

Da qui il brano con cui vuole incoraggiare i ragazzi a non mollare mai. «Voglio incoraggiare i ragazzi a non lasciarsi andare allo sconforto – scrive J-AX – perché la vita quando ci toglie qualcosa, anche se fa così dannatamente male subito, poi ci restituisce delle esperienze di valore incalcolabile. Per questo motivo ho scritto “Devi Morire”, una canzone in cui racconto tutto quello che ho passato e che spero vi darà la stessa forza che la musica ha sempre dato a me».

Parafrasando il titolo del pezzo ed emulandone anche la grafica, gli studenti dell’Istituto “Galilei–Costa” di Lecce, ideatori e curatori del progetto “SBAM – Stop Bullying Adopt Music” (ferma il bullismo, adotta la musica) non hanno perso l’occasione ‘ghiotta’ per unire le forze nella lotta contro il bullismo e il cyberbullismo. Come? Realizzando una foto per inviare un messaggio chiaro al rapper milanese: “Devi Venire! A Lecce”.

I giovani ideatori del progetto “SBAM”, il cui sottotitolo recita “Una sberla al bullismo a suon di musica”, si pongono due obiettivi. Il primo è quello di individuare tutti quei brani musicali che trattano argomenti o situazioni riconducibili ad azioni e atteggiamenti bullistici o, comunque, a ogni genere di sopruso tra giovani. Il secondo obiettivo, molto più ambizioso, è quello di incitare ed invitare tutti i musicisti, soprattutto quelli che hanno più appeal sui giovani, a comporre sempre più canzoni con testi orientati a fermare il fenomeno, incitando le vittime a parlare, i bulli a smettere e gli “spettatori” ad intervenire.

«È un progetto decisamente interessante a cui i ragazzi si stanno appassionando e in cui stanno credendo molto – afferma la docente coordinatrice di SBAM, Elisabetta D’Errico –Ritengo che possa davvero arrivare ai cuori e alle menti dei giovani in quanto la musica oggi ha tre grandi potenzialità legate a tre differenti linguaggi: il suono, capace di catturare l’orecchio e suscitare forti emozioni, i testi, che, se compresi, aiutano a riflettere e a sensibilizzare, e le immagini dei videoclip, le quali offrono uno spaccato della realtà che troppo spesso preferiamo evitare di guardare. Confesso che io stessa ho provato una grande emozione nello scoprire la forza espressiva di alcuni brani e video.»



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