Bullismo, cyberbullismo e giovani generazioni: “fare rete” contro i pericoli “della rete”

“Bullismo e cyberbullismo: dalla conoscenza agli interventi per le nuove generazioni”, questo il titolo del convegno tenutosi oggi alla Provincia di Lecce, in via Botti. Sottolineata l’importanza del “fare rete” per educare i ragazzi ad un utilizzo responsabile di internet.

convegno-bullismo-lecce

Bisogna “fare rete” per intercettare i pericoli “della rete”. Sembra quasi un gioco di parole, ma oggi più che mai il virtuale non può, anzi, non deve essere distinto dal reale. Le nuove generazioni, nell’era social, hanno bisogno di guide che riescano a far comprendere loro il potenziale immenso del web e, al contempo, le insidie. L’educazione all’uso corretto di internet, dunque, viaggia di pari passo con quella che serve ai giovani nella vita di ogni giorno. Si prenda ad esempio il bullismo: esiste sia nei luoghi fisici, sia davanti ad una connessione. Prevenire il cosiddetto “cyberbullismo”, allora, diventa prioritario. Non a caso, il convegno in programma oggi presso la sede della Provincia di Lecce di via Botti ha voluto con decisione affrontare l’argomento partendo, anzitutto, dal titolo: “Bullismo e cyberbullismo: dalla conoscenza agli interventi per le nuove generazioni“.

Il convegno

L’evento, fortemente voluto dalla consigliera provinciale di Parità, Filomena D’Antini Solero, è rivolto soprattutto all’Ordine degli Assistenti Sociali e degli Avvocati. Diviso in due momenti, al mattino ha riguardo gli aspetti giuridico-normativi, mentre invece nel pomeriggio ampio spazio al dibattito.

Per la consigliera, “Un convegno che chiama i servizi territoriali all’appello, per stimolare ad interventi più incisivi alla presenza di relatori e delle istituzioni. Spesso, nel territorio salentino, si sono verificati fatti di bullismo e non vogliamo che ciò accada ancora. Questo fenomeno deve essere arginato. Purtroppo, oltre il 60% delle vittime di bullismo riguarda le donne. Bisogna necessariamente fare rete affinché possano essere messe in campo azioni per prevenire fenomeni di questo tipo”.

Obiettivo, il benessere del minore

Maria Cristina Rizzo, Procuratore Capo del Tribunale dei Minorenni di Lecce, ai microfoni di Leccenews24.it inquadra il fenomeno: “Parlo da tempo, ormai, di prevenzione, conoscendo purtroppo il fenomeno. Oggi è sotto i nostri occhi il fatto che questi ragazzi manifestino aggressività, cattiva comunicazione, sia tra loro pari che verso l’autorità rappresentata dagli insegnanti. Questi importanti incontri aiutano a far crescere la competenza e la professionalità dell’operatore. Il nostro obiettivo è il benessere del minore, insegnandogli il modo di rapportarsi e relazionarsi. Importante la formazione, lavorare bene con metodologie condivise. Non si può improvvisare la competenza in questo settore”.

“Abbiamo anche minori che invertono la rotta – prosegue la dott.ssa Rizzo – il mio vuole essere anche un messaggio positivo. Oltretutto, la segnalazione tardiva è molto peggio di una segnalazione che non avviene, poiché a quel punto, ormai, il minore si è ammalato, il bullismo ammala le persone. Quindi, intervenire prima è fare un buon lavoro”.

Internet e responsabilità

Presente in qualità di relatore anche Ivano Zoppi, presidente Pepita Onlus e Referente Operativo Conacy: “Il cyber bullismo è un problema di quotidianità. Entrare nella quotidianità dei ragazzi, capire come utilizzano questi social, educarli e riportarli ad un uso corretto. Ma questo possiamo farlo solo se tutto il mondo degli adulti e delle agenzie educative si coalizza e costruisce una rete non più virtuale, ma reale a sostegno e a supporto dei nostri ragazzi. I social e internet sono una risorsa meravigliosa, solo se usata bene e con responsabilità”.



In questo articolo: