Buon compleanno Don Tonino Bello. Le parole di speranza di un Grande Profeta

In queste giornate difficili, risuonano più significative che mai, le parole delle preghiere di Don Tonino Bello, il più grande Maestro di Fede del Salento

“Vi faccio questo augurio. Che anche voi, scrutando i segni, possiate dire così: Resta poco della notte, perché il sole sta già inondando l’orizzonte.”

Nel giorno di quello che sarebbe stato il suo 85esimo compleanno, dedichiamo ai nostri lettori questa bellissima frase di Don Tonino Bello. Parole di speranza e di fede in un momento in cui tutta l’Italia, e il mondo intero, vivono con il fiato sospeso.

Don Tonino Bello

Nasceva 85 anni fa (il 18 marzo del 1935), ad Alessano, don Tonino Bello. L’Italia viveva nella miseria, nell’incertezza. Una guerra era da poco finita, ma un’altra stava per iniziare.

La gente aveva paura. Come oggi. Abbiamo paura. Tutti, senza distinzione alcuna. Tutti, dal più ricco al più povero, dal più “garantito” al più indifeso.

Il nuovo millennio ci ha portato una nuova paura: la paura del nemico invisibile. Solo ieri si chiamava terrorismo, oggi ha già cambiato nome. Si chiama CoVid-19.

Paura e virus diventano estremamente contagiosi. Anche tu, don Tonino, hai conosciuto questo “umanissimo sentimento – la paura – che è il segno più chiaro del nostro limite”.

Ci credevamo ormai onnipotenti, la scienza, la tecnica, il progresso erano il nostro comodo sgabello; abbiamo oggi riscoperto il nostro limite, la nostra fragilità. Conviviamo con la paura, per la nostra salute, per la salute dei nostri figli e per quella di tutti i nostri cari. Paura del domani, della notte, della morte.

Le certezze si sono sgretolate, all’improvviso. Le nostre città sono vuote, regna un silenzio tombale sulle nostre piazze, i perimetri delle nostre strade sono segnati da scheletri di ulivi. Qualche albero già in fiore sembra quasi irriverente in questo scenario.

La speranza nella parola di don Tonino

Con il suo esempio e la sua parola don Tonino Bello, un Grande Profeta, riaccende la speranza.

Il professore Francesco Lenoci, grande studioso di don Tonino Bello interpreta e traduce in parole la vita del Vescovo di Molfetta: “Vivere nella speranza significa vivere un nuovo rapporto con le cose: avere le cose non significa possederle in modo egoistico, ma condividerle. Condivisione non è perdita delle cose, ma un loro possesso più forte e più ampio. Vivere nella speranza inaugura anche un nuovo modo di relazionarsi con le persone, per cui si passa dal bieco egoismo al dono, al perdono, alla comunicazione, al riconoscimento: si crea la cultura della convivialità.”

E come ha scritto Francesco Bello: “Per fortuna c’è il sole. E l’azzurro del mare. E c’è la fede! E ci sei tu, caro don Tonino, Maestro di Fede, che ci resterai accanto anche in questo terribile momento.”



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