In una regione come la Puglia, dove la sanità è un pilastro fondamentale, si registra una situazione anomala e ingiustificata. I dipendenti dell’Asl Lecce, a differenza dei loro colleghi delle altre aziende sanitarie locali, sono privati del diritto ai buoni pasto. Un beneficio contrattuale che, in base alla normativa vigente, dovrebbe essere garantito a tutti i lavoratori del comparto.
Questa disparità di trattamento non solo viola un diritto acquisito, ma incide negativamente sulla qualità della vita dei dipendenti. Un pasto adeguato durante la pausa pranzo è fondamentale per mantenere alta l’attenzione e la concentrazione, soprattutto in un contesto lavorativo così impegnativo come quello sanitario.
Il sindacato FSI-USAE ha più volte sollevato la questione, denunciando l’assurdità di una situazione che penalizza solo i lavoratori leccesi. Nonostante le richieste e le proteste, ad oggi non si è registrato alcun passo in avanti da parte dell’ASL Lecce.
Solo attraverso una mobilitazione collettiva, a detta del sindacato, sarà possibile porre fine a questa ingiustizia e garantire a tutti i dipendenti dell’ASL Lecce le stesse tutele riconosciute ai loro colleghi delle altre ASL pugliesi.
La negazione dei buoni pasto ai dipendenti dell’ASL Lecce è un chiaro esempio di come, anche nel settore della sanità, i diritti dei lavoratori possano essere negati.
“Questa situazione è inaccettabile e rappresenta una vera e propria discriminazione nei confronti dei lavoratori dell’ASL Lecce”, dichiara Franco Perrone, Segretario Regionale Puglia FSI-USAE e coordinatore cittadino per Lecce. “Il diritto ai buoni pasto è un beneficio contrattuale che va tutelato. Chiediamo all’ASL Lecce e alla Regione Puglia di intervenire immediatamente per porre fine a questa ingiustizia e garantire l’equità di trattamento per tutti i dipendenti della sanità pugliese.”