Le storie di Mario Tozzi per raccontare l’attività a tutela dell’ambiente, presentato il calendario 2023 dell’Arma

La presentazione si è svolta presso il Comando Provinciale di Lecce. Le tavole illustrate realizzate dall’Agenzia “Armando Testa”.

Le tavole realizzate dall’Agenzia “Armando Testa” e i racconti del geologo e ricercatore del Cnr, Mario Tozzi, per il calendario 2023 dell’Arma dei Carabinieri.

La tradizionale pubblicazione del Corpo, quest’anno, è dedicata alla tutela dell’ambiente, da sempre una delle priorità degli uomini della “Benemerita”, basti pensare che il Capo V, nr. 34 delle Regie patenti del 1816, recitava: “Arrestare i devastatori di boschi, o di qualunque raccolto delle campagne, come pure tutti coloro, che fossero stati trovati nell’atto di guastare le strade, gli alberi piantati lungo d’esse, siepi, fossi e simili…”.

Questa mattina, presso il Comando Provinciale di Lecce, si è svolta la presentazione.

“Questo è un appuntamento tradizionale, ormai da 90 anni. Il calendario è un oggetto di culto, da collezione, direi qualcosa di popolare, perché entra da anni nelle case degli italiani e in quanto gli argomenti che tratta riguardano gli italiani. I temi che annualmente vengono scelti hanno a che fare da vicino con la realtà vissuta da quei cittadini che l’Arma tutela”, ha affermato il Comandante Provinciale di Lecce, Colonnello Donato D’Amato.

“L’argomento che quest’anno si è scelto è di importanza prioritaria, si tratta, infatti, della tutela ambientale, degli ecosistemi e della natura. Un obiettivo strategico che deriva dal nuovo articolo 9 della Costituzione che ha posto a tutela delle generazioni future la difesa della natura come obiettivo e principio costituzionalmente garantito. I Carabinieri questo lo fanno quotidianamente, sia con le tenenze e le stazioni che rappresentano un occhio sul territorio, che con le nostre articolazioni speciali come il Noe, i Carabinieri Forestali e il Nas, che si preoccupano di svolgere quelle attività tecniche e specialistiche a tutela della qualità della vita.

Le immagini – prosegue D’Amato – sono iconiche, partono da oggetti che fanno visivamente parte della vita di un Carabiniere, come per esempio la bandoliera, la feluca o il grado, che sono stati trasformati pensando alla natura, alle piante e agli animali e così, idealmente, si crea un collegamento tra l’Istituzione e il nostro lavoro quotidiano e la realtà che vogliamo tutelare.

Le generazioni future sono il nostro pensiero di ogni giorno. È solo pensando a loro e trasmettendo i valori che vogliamo difendere – conclude – che risvegliamo le coscienze dei ragazzi. Devo dire la risposta è sempre attiva e ogni anno, con una cerimonia simbolo che svolge l’Arma dei carabinieri, vengono piantati alberi, nel giorno della festa dell’albero. Una pianta di fico che idealmente ci riconduce a Giovanni Falcone, che è il simbolo della legalità anche a tutela della natura”.



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