Le tavole dello studio Pininfarina e i racconti di Gramellini, per l’edizione 2024 del Calendario dell’Arma

Il tema di quest’anno è ‘I Carabinieri e le Comunità”. La presentazione questa mattina presso il Comando Provinciale

I Carabinieri e le Comunità” e in particolare la figura del Carabiniere come punto di riferimento della collettività. Una presenza costante accanto alla cittadinanza, da momenti storici per il nostro Paese – come il referendum tra Monarchia e Repubblica nel 1946 – a quelli della vita quotidiana – come la recente alluvione in Romagna. La vicinanza, la capacità di contatto e di ascolto, le tante attenzioni, piccole e grandi, ai bisogni delle persone, dalle città metropolitane fino ai borghi più remoti di provincia, con le quali i militari rispondono alle istanze di rassicurazione sociale proprie di ogni comunità, sono questi i temi dell’edizione 2024 del Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri.

L’opera, realizzata dallo studio di design Pininfarina, con il contributo dell’editorialista Massimo Gramellini per la creazione dei testi, è stata presentata questa mattina presso tutti i comandi provinciali d’Italia.

“Si tratta di 12 storie, diverse anche per epoca, collocazione geografica e protagonisti che vedono protagonisti i Carabinieri”, ha affermato il Comandante Provinciale di Lecce Donato D’Amato.

“I racconti ha uno unico filo conduttore simboleggiato dalla ‘banda rossa’, che lo studio di design Pininfarina ha così bene delineato nelle 12 tavole del calendario e che vuole rappresentare il rapporto intimo dell’Arma con la collettività.

I Carabinieri condividono con le collettività a loro affidate apprensioni, paure e anche speranze e rappresentano anche il simbolo di una coesione sociale del Paese”.

Nel corso della presentazione il Colonnello D’Amato si è soffermato sulla recente operazione che ha portato all’arresto di 37 persone indagate, a vario titolo, per associazione a delinquere di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi da fuoco e da guerra nonché ordigni ad alto potenziale esplosivo, estorsione, numerosi danneggiamenti a seguito di incendio, tutti aggravati dal metodo mafioso.

“L’Operazione dell’altro giorno, è la dimostrazione che lo Stato c’è, che ci sono attività delle forze di Polizia che vanno ben oltre quelle che sono immediatamente visibili ed è un successo non solo dell’Arma, ma di una squadra che si muove in maniera coordinata e integrata che vede insieme Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di Finanza, coordinata sul piano preventivo dal Prefetto e di quello giudiziario dalla Procura della Repubblica e quindi, ripeto, è una vittoria di tutto lo Stato.

La criminalità organizzata cambia pelle, ma c’è ancora un retaggio che la porta a mantenere il contatto e il controllo del territorio attraverso una forma di violenza che ancora non scompare.

La nostra attenzione è sempre alta su ogni aspetto”.



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