Cani leggendari, eroi a quattro zampe nella mitologia greca

Lapresenza nelle leggende greche testimonia l’importanza che i cani avevano nella società antica come compagni fedeli e come creature protettrici.

I cani, fedeli compagni dell’uomo, hanno sempre occupato un posto speciale nell’immaginario collettivo. Nella mitologia greca, in particolare, questi animali sono stati spesso protagonisti di storie epiche, assumendo caratteristiche divine e poteri straordinari. Andiamo a scoprire insieme alcuni dei più famosi cani della mitologia greca:

Cerbero: il guardiano infernale

Cerbero è senza dubbio il cane più celebre e temuto della mitologia greca. Figlio di Tifone ed Echidna, creature mostruose, Cerbero era un cane a tre teste (alcune versioni lo descrivono con più teste), con un corpo ricoperto di serpenti al posto del pelo. Il suo compito era quello di custodire le porte dell’Ade, impedendo alle anime dei defunti di fuggire. Era talmente feroce che persino Ercole, durante la sua dodicesima fatica, dovette usare tutta la sua forza per domarlo e portarlo all’inferno.

Argo: il cane dai mille occhi

Argo era un cane straordinario, donato da Ermes a Io, la ninfa trasformata in giovenca da Zeus. Argo aveva centinaia di occhi, di cui solo due dormivano alla volta, garantendo così una sorveglianza costante. Fu incaricato da Ermes di custodire Io, ma venne ucciso da Ermes stesso, per permettere alla ninfa di fuggire. La sua morte fu vendicata da Zeus, che trasformò Argo in una costellazione.

Argo, il cane di Ulisse

Argo era anche il cane da caccia di Ulisse, un animale forte e coraggioso, allevato personalmente dall’eroe.
Un legame speciale quello tra Ulisse e Argo, un’amicizia che superava i confini tra uomo e animale. Un autentico simbolo di fedeltà. Nonostante i vent’anni di assenza di Ulisse, Argo non lo dimenticò mai, conservando un’impronta indelebile del suo odore.
Come non ricordare il loro toccante incontro, infatti. Un riconoscimento istantaneo: al ritorno di Ulisse, malconcio e travestito da mendicante, Argo lo riconobbe immediatamente, nonostante il tempo trascorso e le condizioni misere in cui versava il cane.

Un gesto silenzioso rivelò l’antico rapporto. Argo, con uno sforzo sovrumano, riuscì ad alzare la testa e a muovere la coda, un gesto che solo Ulisse comprese, un riconoscimento silenzioso e commovente a cui fece seguito una morte commovente. Subito dopo aver visto il suo padrone, Argo chiuse gli occhi per sempre, morendo di gioia per averlo rivisto

Lelapo: il cane infallibile

Lelapo era un cane leggendario, noto per la sua velocità incredibile. Si diceva che fosse talmente veloce da poter catturare qualsiasi preda. Fu donato a Procri, figlia di Eretteo, re di Atene. Tuttavia, la sua velocità divenne causa di una tragedia, poiché Lelapo inseguì una volpe considerata inarrestabile, dando origine a un inseguimento infinito che culminò con la trasformazione di entrambi in pietra dagli dei.

Metepone: il cane fedele

Metepone, da non confondere con l’omonimo cane da caccia di Agamennone che alla partenza per Troia si legò a sua figlia Elettra, era un cane fedele e coraggioso, compagno inseparabile di Icario, un contadino ateniese. Quando Dioniso, travestito da mendicante, chiese da bere a Icario, questi gli offrì vino. Dioniso, intossicato dall’alcol, uccise Icario e i suoi pastori. Metepone, sconvolto dalla morte del suo padrone, vagò per le campagne ululando di dolore fino a morire. Gli dei, commossi dalla sua fedeltà, lo trasformarono in una costellazione.

Questi sono solo alcuni esempi dei numerosi cani presenti nella mitologia greca. Ognuno di loro, con le sue caratteristiche uniche, rappresenta un archetipo e un simbolo. La loro presenza nelle leggende greche testimonia l’importanza che i cani avevano nella società antica, non solo come compagni fedeli, ma anche come creature divine e protettrici.



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