Caprarica di Lecce, senso civico e importanti svolte culturali nel nuovo corso. Protocollo d’intesa con il carcere

L’amministrazione comunale di Caprarica lancia una sfida culturale. Sottoscritta una convenzione con la Casa Circondariale di Lecce nell’ambito del progetto sociale di reinserimento e formazione dei detenuti avviato con la Regione Puglia. Presentato ieri il protocollo d’intesa.

In un momento storico nel quale l’omofobia rende vittime e crea barriere, Caprarica lancia un segnale forte e stabilisce un clima diffuso di fiducia e cooperazione che stimola l’impegno civico dell’intera comunità.
 
Il sindaco Paolo Greco è stato recentemente promotore di un’iniziativa virtuosa. L’amministrazione, primo comune della provincia, ha siglato una convenzione con la Casa Circondariale di Lecce per il reinserimento e la formazione dei detenuti. Abbattere le barriere del pregiudizio e dello stigma e dare l’opportunità a chi ha commesso un reato di essere riabilitato nella società e nel lavoro è sicuramente un atto di coraggio che lega Caprarica ad un concetto di capitale sociale molto elevato.
 
L’iniziativa del sindaco Greco è sicuramente eccezionale se si considera che supera una visione dicotomica del detenuto, che quindi non è ne’ santo ne’ demone, ma persona alla quale dare una vera occasione di reinserimento sociale. L’art. 21 dell’ordinamento penitenziario è uno strumento che consente ai detenuti di intraprendere durante l’esecuzione della pena, un’attività lavorativa all’esterno del carcere. Con la firma della convenzione, nel caso di Caprarica, l’amministrazione comunale si è presa carico di due detenuti, reclusi nella Casa Circondariale di Lecce, che con il loro lavoro contribuiscono oggi alla tenuta del verde pubblico e partecipano ad altri lavori socialmente utili. Abbiamo, quindi, intervistato il sindaco Paolo Greco.
 
La firma di questa convenzione è una sfida culturale; la sua comunità l’ha vinta?
Siamo sicuramente all’inizio di un percorso ma questa è decisamente una opportunità per il nostro comune che vede purtroppo un progressivo allontanamento dei giovani dal paese. Noi auspichiamo con queste attività di lanciare un segnale forte di coesione a tutta la popolazione.
 
Quali sono le altre iniziative che Lei e la sua amministrazione avete in programma?
Le difficoltà che provengono dalla disponibilità limitata di cui le amministrazioni locali dispongono ci costringono oggi  “a lavorare di fantasia” inventandoci  iniziative a costo zero. Stiamo tuttavia cercando di sfruttare al massimo tutte le risorse che la Regione Puglia mette a disposizione e stiamo giocando una partita importante in termini di inserimento sociale di fasce di popolazione più debole, come detenuti ed ex detenuti mentre presto sarà aperto un fronte anche per ciò che riguarda l’accoglienza degli immigrati.

Lei, sindaco, ha trovato delle resistenze nel proporre la firma di questa convenzione?
Da parte dell’ Istituto carcerario assolutamente no, anzi sin dai primi contatti ci è stata mostrata la più ampia disponibilità a collaborare e anche in comune, dopo una iniziale diffidenza, l’iniziativa è stata sostenuta da tutti.
 
A cura di TIZIANA PROTOPAPA