
Le segnalazioni di grave carenza di personale amministrativo presso le Strutture Operative della Asl di Lecce si rincorrono e si susseguono da un po’ di tempo. Troppo, forse, a detta del Segretario territoriale del Sindacato Fsi-Usae di Lecce, Francesco Perrone , che anche nei giorni di festa non ha perso l’occasione di rilanciare pubblicamente la questione.
Il fatto è che è diventato totalmente grave e pesante il carico di lavoro del personale amministrativo nella Asl di Lecce dovuto soprattutto alla carenza di personale determinatasi dagli effetti della cosiddetta Quota 100.
Infatti, la cessazione nel corso del 2019 di un numero considerevole di unità amministrative che hanno colto al volo l’opportunità di lasciare il lavoro anticipatamente (grazie al Decreto Legge 28 gennaio 2019 n.4 – convertito con modificazioni dalla Legge 28 marzo 2019, n.26 – che prevede una maggiore flessibilità nel nostro sistema previdenziale per il periodo 2019-2021) sta producendo, e produrrà ancora di più, una serie di problematiche importanti che ricadono sui cittadini che si recano negli uffici per il disbrigo di importanti servizi.
Si badi bene – dicono dal Sindacato – che tale grave carenza di personale amministrativo sarà ancora più consistente a decorrere dal 1° gennaio 2020 quando un’ ulteriore quota del suddetto personale lascerà il servizio, senza possibilità, per il momento, di turn over.
«Noi come Fsi-Usae Lecce siamo molto preoccupati per le quotidiane segnalazioni che riceviamo dalle varie Strutture Operative dell’Azienda Sanitaria Locale di Lecce, le quali evidenziano la carenza di personale amministrativo e che di conseguenza segnalano disservizi ed il blocco di tante attività».
Tanti sono i settori nei quali si corre il rischio di accumulare ritardi e disservi:
• trattamento economico, giuridico, previdenziale e di quiescenza del personale dipendente negli Uffici del Personale;
• liquidazione delle fatture dei fornitori negli Uffici Risorse Finanziarie;
• inventario di magazzino al 31/12 di ciascun anno;
• gestione dei buoni di carico e scarico nelle Farmacie Ospedaliere e Distrettuali, ecc.
Per non parlare poi della carenza di personale amministrativo in tutti gli Uffici CUP e Riscossione Ticket di tutti i Presidi Ospedalieri e di tutti i Presidi Territoriali Distrettuali, dove spesso per poter sopperire a tale carenza vengono utilizzati Operatori Sanitari (tipo infermieri) che in primo luogo dovrebbero essere esclusivamente addetti all’assistenza.
Eppure, a detta del sindacato Fsi – Usae, le soluzioni per risolvere il problema, o quanto meno per tamponarlo, ci sarebbero e sono date dalla graduatoria del personale amministrativo di Categoria C di Sanità Service dell’Asl di Lecce che per il momento potrebbe scorrere (come da Business plan 2017-2019) sino al 53° posto, non fosse altro che per dare una boccata d’ossigeno a tutti uffici amministrativi sguarniti di personale.
Successivamente, poi, dicono in una nota stampa dal Sindacato, si potrebbe procedere ad utilizzare tutta la graduatoria sino al 105° posto per sopperire a tutte le carenze di personale amministrativo segnalate.
«Le procedure di mobilità regionale ed extraregionale per coadiutori ed assistenti amministrativi attivate – scrive il sindacato – sono alquanto farraginose,in particolare per il numero esiguo di personale che ha partecipato o che potrebbe fare domanda e per il problematico rilascio del nullaosta da parte delle aziende sanitarie locali di provenienza per non parlare del Concorso Unico Regionale per Collaboratori Amministrativi dove la procedure concorsuale è ancora più complessa ed articolata. La Fsi Usae di Lecce, pertanto, richiede e sollecita nei prossimi giorni un Deliberato da parte del Direttore Generale della ASL di Lecce,come Socio Unico della Società in-house Sanita Service Asl-Le,d’accordo con il Presidente della Giunta Regionale Pugliese, indispensabile a liberare le risorse per l’assunzione degli operatori amministrativi,necessari a garantire la copertura del turn-over in tutte le Strutture Operative della Asl di Lecce,ma soprattutto per non interrompere di conseguenza i servizi sanitari e per rispondere adeguatamente alle necessità di salute dei cittadini ed utenti della Asl di Lecce».