Che tempo fa? Guardalo su facebook

Per vedere che tempo fa non serve piè¹ mettere il naso fuori dalla finestra! Se ci sarà il sole o il cielo plumbeo basta consultare i social network.

Ad onor del vero il principio alla base dei social network è proprio questo: condividere informazioni, foto, filmati, opinioni con “amici” e conoscenti. L’importante è essere ed esserci, come a voler certificare il proprio «status symbol» sulla rete con una sorta di carta d’identità virtuale attraverso la quale la maggior parte degli internauti si presenta e identifica. Altrettanto vero, inutile negarlo, è che facebook, twetter, instagram e il web 2.0 in generale hanno cambiato la vita e le abitudini delle persone.

Senza che ce ne accorgessimo tante piccole consuetudini sono state sostituite da più “semplici” pratiche online. «Ci sentiamo su facebook», «Hai sentito cosa è successo?», «Taggami nello stato», «Posto la foto su Instagram» sono frasi all’ordine del giorno. Il risultato è sotto gli occhi di tutti e dal momento in cui il “fenomeno” ha assunto proporzioni mondiali è stato un proliferare di studi e ricerche su come la vita sia diventata “social”. Ai tanti fattori positivi che si possono elencare altrettanti sono i “comportamenti negativi” messi in atto dalla generazione multitasking, cresciuta a pane e smatphone, tablet o pc. E senza citare casi estremi basta guardare il proliferare delle immagini scattate in bagno, ai cibi, in discoteca o al mare con gambe e piedi rigorosamente in bella mostra per capire come certe “mode” abbiano lentamente preso piede sulle bacheche degli internauti. Inutile negarlo: a volte twittiamo piuttosto che parlare face to face, ci trucchiamo per la foto del profilo e aggiorniamo lo stato per lamentarci della pioggia o del caldo incessante invece che aprire la finestra di casa come usava un tempo. Ebbene sì, anche per conoscere le condizioni metereologiche basta consultare il sito di Mark Zuckerberge e similari!

Colpa forse delle applicazioni come InstaWeather che permettono di immortalare un luogo x sovrapponendo informazioni sulle condizioni meteo  colpa forse che nel Salento a novembre ci sono ancora 20 gradi ma non serve più consultare siti specifici o guardare il cielo per sapere come vestirsi o se portare in borsa l’ombrello. 24°C Sereno, 19°C Nuvoloso… Ultimamente non è difficile trovare on-line immagini modificate con l’aggiunta di queste informazioni.
È da tempo che il “clima” e i  suoi “effetti” hanno smesso di  essere semplici voci della meteorologia per entrare di prepotenza nel gergo giornalistico e quotidiano: il termine  «tsunami», ad esempio, non era stato mai usato prima del devastante maremoto dell'Oceano Indiano del 2004 e come dimenticare la moda di dare un nome alle ondate di caldo della scorsa estate? I miti greci e i personaggi storici finirono nell’occhio del ciclone (mai termine fu più appropriato) per il loro essere evocativi di fenomeni meteorologici che si verificano nell’italico stivale.

Una domanda ora sorge spontanea: condividere il meteo non è mai stato così divertente oppure finirà per far storcere il naso a qualcuno?



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