Chiusura del centro storico di Lecce, superato il tetto delle 3mila firme necessarie per indire il referendum

Son ben più di 3mila le firme raccolte dal Comitato Decidi Tu! necessarie per indire il referendum propositivo per l’estensione h24 della Zona a Traffico Limitato.Sono bastati soltanto 58 giorni.

Più di tremila leccesi hanno firmato per la chiusura del centro storico alle auto.  Tanti erano i nomi scritti nero su bianco necessari per indire il referendum propositivo per estensione h.25 della Zona a Traffico Limitato. Raggiungere la soglia sembrava difficile, convincere i residenti a mobilitarsi per cambiare il volto di uno dei luoghi più belli del capoluogo barocco non era facile. Eppure a dispetto delle previsioni, il tetto è stato raggiunto in appena 58 giorni. Quindi con largo anticipo rispetto ai tre mesi previsti dallo Statuto Comunale.
  
«La risposta dei nostri concittadini è stata positiva e a tratti entusiasmante. C’è voglia di partecipare, di dire la propria idea, di contribuire al bene della propria amata città – hanno dichiarato dal comitato ‘Decidi tu’ che ha fortemente lottato per riuscire a raccogliere le tremila firme necessarie – il Referendum Propositivo è stato vissuto come un’occasione di partecipazione democratica per incidere sulle decisioni amministrative. I banchetti per la raccolta delle firme si sono spesso trasformati in capannelli di persone, dove si è discusso della città, di come migliorarla e farla diventare una vera città d’arte internazionale».
   
Ora, bisogna pensare ai passi successivi da intraprendere. Il primo è previsto già mercoledì, quando a mezzogiorno in punto è stato fissato l’appuntamento con il Segretario Generale del Comune di Lecce al quale il comitato promotore consegnerà ufficialmente la richiesta di indire il referendum, corredata dalla relazione illustrativa e dalle sottoscrizioni dei cittadini.
  
Il giorno successivo, allo stesso orario (quindi giovedì alle 12.00), il Comitato terrà una conferenza stampa in Piazzetta Castromediano, nei pressi della Vineria Povero.
   
Dopodiché toccherà pianificare nel dettaglio la consultazione popolare, quando i leccesi saranno chiamati ancora a dire la loro. L’obiettivo, come hanno fatto sapere più volte in passato è quello di unire il referendum propositivo a quello costituzionale. 



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