Chiusura Twin Towers, venerdì sit in di protesta

Manifestazione che si terrà venerdì 6 marzo, in mattinata. Sarà l’occasione per esprimere tutta la solidarietà verso i lavoratori che si ritrovano senza la loro unica fonte di sostentamento

I tanti messaggi di stima, i ragazzi che si sono affezionati allo storico locale che non hanno nessuna intenzione di doverci rinunciare, la vita che va avanti ed un lavoro da conservare per poter sopravvivere e salvaguardare la propria dignità. Non è di certo passata inosservata la chiusura delle “Twin Towers”, il noto lounge bar leccese che da ieri è stato chiuso a scopo precauzionale dal titolare, dopo i sigilli che sono stati posti, al gazebo interno e all’intera struttura esterna, per presunte irregolarità autorizzative, da parte della Polizia Municipale di Lecce in seguito ad un mandato della Procura.

Da ieri mattina ancora nessuna novità su una possibile e tanto sperata riapertura del locale, ma tanti messaggi di solidarietà ai quindici dipendenti che, per ora, hanno perso il loro posto di lavoro ed un tam tam mediatico impressionante che sta muovendo l’opinione pubblica, soprattutto sui social network. I ragazzi, che da ieri apposto i loro striscioni in maniera simbolica davanti al loro (ex) posto di lavoro, non intendono spostarsi da lì e giurano di rimanerci dalla mattina alla sera, finché non ci saranno novità, finché non avranno delle rassicurazioni sul loro futuro.

Il sistema alimenta la crisi. Oggi 20 persone hanno perso il lavoro”; “Vittime non della legge, ma di chi la esercita a proprio piacimento”: è questo il contenuto dei due striscioni che ormai appaiono perennemente davanti alle Twin. C’è una sola novità, intanto. I dipendenti si sono recati in Questura per chiedere l’autorizzazione per fare un vero e proprio sit-in di protesta pacifico.

Manifestazione che si terrà venerdì 6 marzo, in mattinata. Sarà l’occasione per esprimere tutta la solidarietà verso i lavoratori che si ritrovano senza la loro unica fonte di sostentamento e, per questi ultimi, il modo per continuare a sensibilizzare la gente verso una situazione che non può per nessuna ragione al mondo ricadere interamente sulle loro spalle.



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