Sigilli alle Twin Towers, il locale chiude e i dipendenti restano a casa

I sigilli che sono stati posti al gazebo interno e all’intera struttura esterna, per presunte irregolarità autorizzative, sono il motivo scatenante che ha costretto il titolare a chiudere il lounge bar e che lo ha spinto, sabato 28, a inviare una lettera ai suoi 15 dipendenti

Cinque giorni fa i sigilli posti dalla Polizia Municipale di Lecce in seguito ad un mandato della Procura, sabato 28 febbraio la comunicazione da parte del titolare ai propri dipendenti, oggi la chiusura. Un’escalation di eventi che rischia di sconvolgere la vita di quindici lavoratori e di uno dei più noti locali del capoluogo salentino.

Da oggi, infatti, e non si sa per quanto tempo, ogni leccese, ma non solo, non potrà più decidere di andare a prendere un caffè o passare un po’ di tempo libero alle “Twin Towers”, una delle più famose e frequentate caffetterie di Lecce che si trova in Viale Japigia sulla circonvallazione. I sigilli che sono stati posti al gazebo interno e all’intera struttura esterna, per presunte irregolarità autorizzative, sono il motivo scatenante che ha costretto il titolare a chiudere il lounge bar e che lo ha spinto, sabato 28, a inviare una lettera ai suoi quindici dipendenti, comunicando che il loro posto di lavoro, il sostentamento principale, per ora non c’è più.

Una chiusura decisa dal titolare a scopo precauzionale, per ora, che si spera ovviamente sia provvisoria, ma quel che è chiaro adesso, è che ci sono quindici persone che rischiano di trovarsi in mezzo alla strada da un giorno all’altro. Molti di loro hanno famiglia e la situazione rischia di diventare gravissima. Al di là della valenza simbolica del locale in sé per sé, vero baluardo della movida leccese, al di là dei motivi che hanno portato a questa decisione da parte delle forze dell’ordine, ad andarci di mezzo, come al solito, sono i dipendenti del locale, la parte debole, gli unici non colpevoli di una situazione che, però, rischia di pesare soprattutto sulle loro spalle.

Loro, intanto, si sono recati in Questura per chiedere l’autorizzazione ad una protesta pacifica che, per ora, è stata concessa, ma solo nei dintorni del loro (ex) posto di lavoro. Il proprietario, intanto, è stato convocato oggi pomeriggio proprio nei locali della Questura leccese e si attendono risvolti importanti, speriamo positivi.