
‘Passeggiare in bicicletta senza fretta’ cantava qualche anno fa Riccardo Cocciante. Un motivetto che era quasi un invito a godere dei piaceri delle due ruote soprattutto nella bella stagione, quando è più facile e rilassante muoversi in campagna ed in città per provare a beneficiare dei refoli d’aria nelle giornate calde se non addirittura afose.
Un piacere che però, evidentemente, non si può provare a tutte le latitudini del Pianeta ed in tutte le città del Mondo. Certamente un piacere che oggi non ha provato L. F., 23enne di Surbo, che in sella alla sua bici si recava a casa della suocera dove ad attenderlo c’era la famiglia.
Un cane di grossa stazza, che stando alle prime ricostruzioni dei presenti è da annoverare nella folta schiera dei randagi che si aggirano nelle nostre comunità, si è avventato contro di lui in maniera feroce e lo ha sbalzato dalla sella per poi avventarsi contro con le fauci aperte con l’intento di morderlo più volte alle gambe.
L’uomo ha provato a ripararsi in tutti i modi, facendo schermo al suo corpo con le mani e con le braccia. Ma da terra sembrava quasi impossibile poter avere la meglio sul icane che continuava ad abbattersi contro di lui fino a quando alcuni presenti non hanno spaventato l’animale costringendolo alla fuga.
Si sarà trovato in una strada sperduta di campagna, penserete voi… Niente affatto!!! Eravamo nella centralissima Via Lecce della cittadina alle porte del capoluogo.
Immediatamente è partita la macchina dei soccorsi che ha accompagnato il malcapitato al Pronto Soccorso dell’ospedale “Vito Fazzi”. Medicato e refertato, L. F. ha riportato una prognosi di sei giorni di cura. E deve anche ritenersi fortunato per la presenza di quei cittadini che con prontezza e sprezzo del pericolo si sono diretti verso il cane per evitare che continuasse ad azzannare l’uomo sbalzato dalla bicicletta.
‘Non finisce certamente qui – ci ha detto al telefono L. F. – Non è giusto che un cittadino debba correre simili pericoli nelle vie centrali della sua città. Credo proprio che adirò le vie legali perché quello che è capitato a me poteva capitare ad uno dei tanti bambini che in questi giorni, finite le scuole, circolano per le strade. E se fosse successo a loro oggi forse staremmo parlando di una tragedia’.