Cinquemila opere per rilanciare l’Italia. In provincia di Lecce 54 progetti

E’ stato presentato dall’Ance e consegnato al Governo il piano di rilancio che prevede la realizzazione di 5mila cantieri. Nel Salento pronti a partire progetti per 50 milioni. Il Piano dell’Ance vuole rilanciare il Paese partendo dai settori più delicati.

La carica dei 5mila cantieri per far ripartire l’Italia”, una piattaforma di opere rapidamente cantierabili su tutto il territorio nazionale. Nel corso del building day promosso dall’Ance e organizzato nello Spazio eventi dell’Associazione nazionale costruttori, a Roma, è partita la proposta che ha origine da una vera e propria ricognizione su tutto il territorio italiano.

È stato un lavoro intenso quello dell’Ance, avviato d’accordo con il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio e grazie alla collaborazione delle amministrazioni locali, che ha consentito di mettere a punto un piano di più di 5mila progetti diffusi in tutto il Paese, per complessivi 10 miliardi di euro. Si tratta di opere fondamentali per l’ammodernamento del territorio e la riqualificazione delle città, insieme al miglioramento della qualità della vita.
 
Dagli interventi su edifici scolastici (20%), a opere di riqualificazione urbana (16%), dalla manutenzione delle strade (13%) e contro il rischio idrogeologico (13%). 
Sono tutti interventi che non possono essere più rimandati, che devono essere messi nel calendario delle urgenze perché, lo sappiamo, le cronache raccontano di un Paese “fragile”, tra rischi erosione e territori soggetti a tragici smottamenti.
 
In Puglia, sono stati individuati ben 281 progetti (5% del totale del piano) per circa 826 milioni di euro. in provincia di Lecce sono 54 le opere individuate per un totale di 50 milioni di euro circa.
 
Con questo piano è possibile centrare un doppio obiettivo – ha dichiarato il Presidente di Ance Lecce, Giampiero Rizzo – soddisfare le esigenze dei cittadini e svolgere un immediato ruolo anticiclico. Buona parte degli interventi segnalati sono, infatti, già in avanzato stato progettuale, quindi pronti a diventare cantieri in tempi rapidissimi, dando un impulso positivo all’economia e al lavoro”.
 
Insomma, “Italia, lavori in corso”, ma si spera non all’infinito per non ingrossare le fila dei cantieri incompiuti. La conclusione è quasi inevitabile e si auspica il sostegno della buona politica.



In questo articolo: