Scuola, Codacons critica l’ordinanza di Emiliano: “Caos che i ragazzi non meritano”

Ancora critiche del Codacons dopo l’ordinanza con cui Emiliano prevede la libera scelta per la didattica digitale integrata per le scuole d’ogni ordine e grado, in deroga alle disposizioni nazionali.

Si dice sbalordito e rallegrato, poi scimmiotta Shakespare: “Mandare o non mandare i figli a scuola, questo è il dilemma”. È con questa replica del Codacons che si arricchisce di un nuovo capitolo la già lunghissima disputa sulle scuole pugliesi. Stavolta la bagarre scoppia con l’ultima ordinanza con cui il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha demandato alle famiglie degli alunni delle scuole d’ogni ordine e grado la possibilità di scegliere tra didattica in presenza e didattica digitale integrata.

Decisione accompagnata da un proclama altrettanto criticato dall’Associazione. “Ho appena emanato l’ordinanza che consente alle famiglie pugliesi che lo desiderino di tutelare la loro salute attraverso la libera richiesta di didattica digitale integrata”, ha scritto Emiliano suscitando, a detta del Codacons, l’ira di quanti vi scorgono un palese riferimento del Governatore alla pericolosità del rientro in classe.

Il Codacons si è detto sbalordito per la scelta con cui Emiliano, in un colpo solo, deroga tanto alle disposizioni nazionali per gli alunni sino alla prima media (obbligati a rientrare in presenza con l’ultimo decreto del premier Mario Draghi), quanto per gli alunni di seconda, terza media e scuole superiori: in Dad da decreto nazionale, ammessi a scegliere se frequentare in presenza o continuare a distanza con l’ultima ordinanza regionale.

Dopo il varo dell’ordinanza, la replica del Codacons arriva a stretto giro. “Non ci aspettavamo una Ordinanza così innovativa, futuristica e proiettata avanti come quella emessa dalla Regione Puglia”, dice ironicamente. “Siamo invero sbalorditi e non possiamo che rallegraci della possibilità data ai nostri ragazzi delle superiori e medie di ritornare tra i banchi di scuola. Ma, parimenti – continua – non possiamo non chiederci perché in Puglia non si possano semplicemente applicare le norme statali soprattutto alla luce della intervenuta massiva campagna di vaccinazione che ha interessato il mondo della scuola”.

Per il Codacons, la questione è seria e contraddittoria: “Non si comprende come mai la Regione Puglia da un lato annunzi una Ordinanza più restrittiva rispetto alla normativa nazionale (perseverando nel riconoscimento di una scelta ai genitori) e poi pubblichi una Ordinanza che, invero, consente (o consentirebbe) ai ragazzi delle scuole superiori e delle ultime classi delle medie di andare regolarmente a scuola”, spiega il coordinatore dell’ufficio legale provinciale, avv. Piero Mongelli. Affermando, in aggiunta, che l’ultima iniziativa rappresenta “un ulteriore caos che gli studenti della Puglia non meritano”.

La Regione, qualora dovesse essere declassata in zona arancione prima del 30 aprile (termine di scadenza dell’ordinanza sulle scuole) dovrebbe rispettare le percentuali di partecipazioni in presenza stilate a livello nazionale. Facendo venir meno, in tal modo, la scelta operata dai genitori, che, stando alle disposizioni regionali, dovranno decidere una sola volta e per tutta la durata dell’ordinanza – valida dal 7 al 30 aprile – se far andare i figli in presenza o meno.

Da qui, la richiesta di ritirare l’ordinanza e rispettare le disposizioni nazionali avanzata dal Codacons. “Sino a quando saremo in zona rossa – conclude – che sia consentita la didattica in presenza ai cicli inferiori sino alla prima media e nell’auspicabile ipotesi in cui arriveremo ad essere zona arancione e/o gialla consentire ai ragazzi il regolare rientro in classe, in piena sicurezza”.



In questo articolo: