La piccola Giorgia (forse) torna a casa: “incrociamo le dita, la strada è ancora lunga”

“Probabilmente la dimetteranno, ma questo non vuol dire che sia guarita o che stia bene, purtroppo”. È l’ultimo aggiornamento sulle condizioni di salute di Giorgia

«C’è ancora presenza di liquido intorno al cuore che causa dolori, ma ora gestibili. Fatta anche la biopsia, non c’è rigetto anche se è presente una forte infiammazione che non si sa da cosa sia causata». È l’ultimo aggiornamento pubblicato sulla pagina Facebook dedicata a Giorgia, la stellina di Berdon dal nome della malattia rara che le ha impedito di mangiare fin da quando aveva appena un anno.

Sottoposta, a novembre, ad un delicato intervento chirurgico grazie agli organi di un angelo scomparso in un incidente stradale, durato oltre 10 ore, la bambina aveva cominciato il delicato cammino post-operatorio alla conquista di una vita normale e, dopo mesi passati all’Ospedale di Pittsburgh, era tornata a casa, ma il suo cuore si era ‘riempito’ di liquido, così come i polmoni tanto che era stato necessario un altro intervento d’urgenza, in anestesia totale. Ancora una volta. Poi il ricovero in terapia intensiva.

«Probabilmente oggi la dimetteranno, incrociamo le dita. Questo non vuol dire che sia guarita o che stia bene, purtroppo. Il percorso è ancora molto lungo» si legge nel post.

Un ultimo rigo è dedicato a rispondere a chi, in questo momento e dopo le ‘difficoltà’ incontrate nelle ultime settimane, aveva consigliato a mamma Elisa di tornare in Italia, dove ci sono ospedali d’eccellenza. «Ne approfitto per rispondere ad una ormai frequente domanda: ad oggi non si può tornare in Italia, il post trapianto è complicato e delicato e deve essere seguito dal team che l’ha operata».

Non resta che continuare a pregare e sperare.



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